Salice Salentino: un vino che profuma di Mediterrano

La campagna pugliese

Salice Salentino: un vino che profuma di Mediterrano

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La cosiddetta penisola salentina racchiude in sé talmente tante virtù che provare ad elencarle in poche righe sarebbe davvero impossibile.

La subregione pugliese (che tecnicamente si estende tra la provincia di Brindisi, quella di Taranto e quella di Lecce) è infatti un vero e proprio trionfo di scenari mozzafiato e materie prime eccellenti: è il posto perfetto per immergersi in location dalla bellezza incontaminata e gustare decine di prodotti enogastronomici da leccarsi i baffi.

A tal proposito, oggi ci occuperemo nello specifico di vino e di un fiore all’occhiello del Salento: il Salice Salentino.

Dove nasce il Salice Salentino

Il Salice Salentino è un vino, come già detto, tipico della Bassa Puglia. Il comune con la maggiore superficie coltivata è quello di Guagnano, in provincia di Lecce, ma quello da cui prende nome il vino è, proprio il comune di Salice Salentino.

Altri comuni compresi nel processo produttivo della DOC, come da disciplinare, sono quelli di Campi Salentina e Cellino San Marco.

Il Salice Salentino: il vitigno e il suo frutto

Per produrre il Salice Salentino è necessario ricorrere quasi esclusivamente ai vitigni a bacca nera Negroamaro, che possono venire mischiati a Malvasia Nera in percentuali piuttosto ridotte (rispettivamente circa 85 e 15%).

L’uva Negroamaro è costituita da acini medio-grossi e di forma ovale, presenta un colore nero violaceo, si adatta con facilità a diversi tipi di terreno e tende a maturare tra la fine del mese di settembre e l’inizio del mese di ottobre.

Anche l’uva Malvasia può venire definita come “generosa”, visto che cresce in raccolti così abbondanti da dovere essere spesso e volentieri contenuta tramite potatura.

Il risultato di questo blend è un vino di colore rosso rubino (può essere più o meno intenso), caratterizzato da un odore vinoso intenso e gradevole e da un sapore pieno e armonico, robusto e vellutato.

La denominazione è riservata anche a vino bianco, vino rosato, spumante ed Aleatico, a patto che, come già detto, vengano rispettate le percentuali di provenienza delle uve utilizzate.

Compresi nella DOC abbiamo:

  • il Salice Salentino bianco, rosso e rosato (sia in Spumante che Riserva);
  • il Salice Salentino Negroamaro classico e rosato (sia in Spumante che in Riserva);
  • il Salice Salentino Pinot bianco, il Salice Salentino Fiano, il Salice Salentino Chardonnay e il Salice Salentino Aleatico (sia standard che Riserva).
 

Il vitigno e il suo frutto

Come viene realizzato il Salice Salentino

Per la realizzazione del Salice Salentino i grappoli vendemmiati vengono trasportati in cantine apposite per la pigiatura, che viene svolta delicatamente in modo da rispettare sia gli acini d’uva che i raspi. Il mosto viene successivamente versato in grandi vasche d’acciaio, dove viene lasciato a fermentare per circa 10 giorni.

Dopodiché il futuro Salice viene versato in apposite barriques, –in cui riposerà per un periodo di tempo che va dai 3 ai 4 mesi (necessario affinché il prodotto acquisti aromi e profumi caratteristici).

Una volta concluso il processo, il vino è da considerarsi pronto all’uso: può venire consumato immediatamente, oppure può venire lasciato ad invecchiare ulteriormente. Inutile aggiungere che nel secondo caso il Salice Salentino migliorerà ulteriormente le già preziose caratteristiche organolettiche.

Cosa abbinare con il Salice Salentino

La gradazione alcoolica minima totale del Salice Salentino è pari a 12°: si tratta, quindi, di un vino che andrebbe servito a temperatura ambiente (tra i 16 ed i 18 gradi) e bevuto in bicchiere a tulipano medio.

Un romantico brindisi

Un romantico brindisi

Gli abbinamenti ideali del rosso sono con pastasciutta (soprattutto al ragù), carni, formaggi e minestre, mentre il rosato (da gustare appena più freddo) è perfetto per essere gustato con salumi e carni bianche.

Infine, il Salice Salentino bianco e pinot, sono preferibili se bevuti in bicchiere in tulipano slanciato con temperatura di circa 10°: in questo caso gli abbinamenti ideali sono antipasti leggeri, frutti di mare, molluschi, formaggi teneri e pesce magro.

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Vino e lusso: alla scoperta delle boutique e degli eventi più chic

Vino e lusso: binomio vincente

Vino e lusso: alla scoperta delle boutique e degli eventi più chic

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Portare in tavola una bottiglia di vino significa arricchire il pasto di un elemento conviviale, piacevole e – se consumato responsabilmente – anche con potenziali effetti positivi per la salute. Se però si è alla ricerca di qualcosa di insolito ed esclusivo, probabilmente il mondo del lusso è quello che maggiormente viene in nostro aiuto.

Sapevate, infatti, che una bottiglia di Cabernet Sauvignon Screaming Eagle viene venduta con un prezzo stimato di mezzo milione di dollari? Si tratta del vino più costoso al mondo, in una classifica dove la più economica, un Pétrus di Pomerol, costa “appena” 68.000 dollari.

In un mondo, quello enoico, dominato dalla vinificazione francese appare quasi insolito che la palma di bottiglia più costosa spetti a un vino californiano. Del resto, però, gli equilibri enoici sono da tempo cambiati.

I compratori più facoltosi si trovano infatti nei paesi del Medio Oriente e in Russia, e la produzione esclusiva non riguarda più soltanto Italia e Francia coinvolgendo parimenti paesi del Nord e del Sud del mondo come Stati Uniti, Cile, Australia, Sudafrica e Nuova Zelanda.

Stavolta, però, vogliamo concentrarci sull’Italia e in modo particolare su quei luoghi dove il vino diventa esperienza d’autore, tra boutique di…vini ed eventi studiati per una audience decisamente studiata.

Degustazioni di lusso

Le boutique del vino

N’Ombra de Vin. Un nome veneto dietro il quale si cela tuttavia una boutique esclusiva nel cuore di Milano, non a caso in Via San Marco.

Nel 2012 è entrata a far parte della classifica delle dieci enoteche migliori al mondo e non c’è da stupirsi sul perché. L’enoteca è ospitata in un antico convento agostiniano, e con oltre 3.000 bottiglie a disposizione – tra vinificazioni più “popolari” e vini esclusivi con decine (se non centinaia) di anni alle spalle – vi si può sia trovare un vino in loco che ordinarli online. Sicuramente, però, il piacere di visitarla dal vivo è impagabile!

Arriviamo a Roma, dove ad accoglierci nella centralissima Via dei Giubbonari c’è Salumeria Roscioli. Non solo vino – anche se è una parte preponderante del negozio – ma anche formaggi, insaccati e prelibatezze dell’alta cucina. Qui i prezzi delle bottiglie variano dalle poche decine fino a migliaia di euro. Un esempio? Il Romanée-Conti del 2006, che viene venduto a 7.500 euro. Per i più interessati, sono a disposizione lezioni e corsi di wine-tasting.

Guardando fuori dai confini nazionali, una meta che lascia a bocca aperta è Vintry – Wine & Whiskey, un’enoteca di design aperta da poco sulla Stone Street di New York. Vini di altissima qualità ma anche whiskey, cocktail e degustazioni di prelibatezze in una location esclusiva aperta anche a eventi privati e manifestazioni tematiche.

Le manifestazioni del vino e del lusso

In un tempio del lusso e dello shopping, la commistione tra vino ed esclusività si fa pop. È il caso di La Vendemmia, l’evento che ormai da quasi un decennio si tiene in Via Montenapoleone a Milano, e che vede partecipare oltre 100 boutique.

La bellissima via Condotti a Roma

L’elegante via Montenapoleone a Milano

Come funziona La Vendemmia (meneghina)? Durante l’evento, che dura una settimana, le grandi firme del lusso ospitano i migliori vini italiani ed internazionali, mentre ristoranti e bistrot offrono menù a prezzi ridotti.

In questo modo, proprio mentre si fa shopping tra borse, cinture e scarpe sarà anche possibile concedersi un momento di piacere enogastronomico, con prezzi più accessibili. La stessa manifestazione si ripete, alcuni giorni dopo, anche sulle strade dello shopping a Roma (Via Condotti, Via del Corso, Via Margutta …).

 
Dettagli del Vinitaly, una delle principali manifestazioni enoiche

Dettagli del Vinitaly, una delle principali manifestazioni enoiche

Il Mercato dei Vini e Vignaioli Indipendenti a Piacenza, un evento da non perdere

Il vino si mette in mostra

Il Mercato dei Vini e Vignaioli Indipendenti a Piacenza, un evento da non perdere

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Un evento che ogni appassionato di vini non potrà fare a meno di segnare sull’agenda è quello di sabato 24 e domenica 25 novembre 2018, il Mercato dei Vini di Piacenza, evento di punta di Piacenza Expo.

Una manifestazione che è alla sua ottava edizione, ancora conosciuta come il Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti, per evidenziare  quanto l’apporto delle piccole produzioni sia importante nelle vendite di qualità, al quale Wineowine non mancherà di presenziare!

Si stimano oltre 600 vignaioli che presenzieranno alla fiera da ogni regione d’Italia. Si tratta di aziende agricole di qualità che curano l’intero processo produttivo vinicolo, mostrando dovizia per ogni passaggio, dalla vigna al confezionamento,senza tralasciare la vinificazione. I vignaioli saranno i veri protagonisti di questi due giorni a Piacenza Expo, raccontando il proprio territorio e i vini al grande pubblico, tra degustazioni e assaggi, ma ci sarà anche la possibilità di acquistare i vini direttamente dagli stand dei produttori.

Mercato dei vini di Piacenza: il programma e le degustazioni

Il programma di questa manifestazione, edizione 2018 è ricco di appuntamenti imperdibili: a partire dalle quattro degustazioni a tema previste per approfondire la conoscenza dei territori attraverso il lavoro di alcuni vignaioli, che saranno proprio le guide di questi assaggi, senza l’intervento di critici o giornalisti come spesso succede durante questi eventi.

I vini autentici in mostra

Sabato 24 novembre

Ore 13.00 – INAUGURAZIONE

Il benvenuto a tutti gli ospiti di questa edizione del Mercato dei Vini aprirà ufficialmente la manifestazione. A seguire la presentazione dei Punti di affezione.

ore 14.00 – ANIMA TRENTINA

Dal Garda alle Dolomiti, un viaggio nella Nosiola
Un vitigno e un vino che rappresentano un territorio, la sua storia e le sue tradizioni. Otto interpretazioni di Nosiola, otto diverse versioni in otto diverse annate, a partire dal 2017 per arrivare fino al 1983.
Conduce Matilde Poggi, vignaiola in Veneto.

I VINI

DONATI Nosiola – Sole Alto 2017
COBELLI Nosiola 2015
CESCONI Nosiola 2006
POJER E SANDRI Nosiola 1996
FANTI Nosiola 2008
PRAVIS Nosiola – L’Ora 2014
MAXENTIA Vino Santo 2011
PISONI Vino santo 1983

ore 17.00 – A PROPOSITO DI TAPPI

Il tappo è un elemento fondamentale e occorre non sottovalutarne l’importanza. Partendo da questa forte convinzione Walter Massa propone in assaggio 5 versioni del suo Derthona 2014. Stesso vino, ma chiusure differenti, per cercare di capire come risponde il vino, come cresce, evolve e si struttura nel suo confronto col tempo che scorre.
Conducono Mario Pojer, vignaiolo in Trentino, e Ampelio Bucci, vignaiolo nelle Marche.

I VINI

Vigneti Massa Derthona chiusura Ardea Seal 2014
Vigneti Massa Derthona chiusura Dyam10 2014
Vigneti Massa Derthona chiusura Nomacork 2014
Vigneti Massa Derthona chiusura Corona 2014
Vigneti Massa Derthona chiusura sughero naturale 2014
Vigneti Massa Derthona chiusura Guala Closures 2014

Domenica 25 novembre

ore 14.00 – BAROLO BARBARESCO, IL NEBBIOLO E LA SFIDA DEL TEMPO

Tre diverse annate e due diversi vini, ma non è una gara. Si tratta di una degustazione comparata per capire cosa differenza queste due versioni di nebbiolo, due denominazioni prestigiose messe l’una di fronte all’altra per vedere come hanno reagito, ciascuna a suo modo, agli anni trascorsi.
Conduce Anna Maria Abbona, vignaiola in Piemonte.

I VINI

Fratelli Adriano Barbaresco Basarin 2013
Giacomo Fenocchio Barolo Bussia 2013

Fratelli Adriano Barbaresco Basarin 2008
Giacomo Fenocchio Barolo Bussia 2008

Fratelli Adriano Barbaresco Basarin 2000
Giacomo Fenocchio Barolo Bussia 2000

ore 17.00 – LAZIO – VIGNE, UOMINI E TERRITORI

Si parte con un Frascati e si finisce con un Aleatico Passito. Un viaggio attraverso al Lazio per raccontare non un vitigno, una denominazione o uno stile produttivo, ma per presentare un intero territorio, unito e in crescita che propone vini sempre più di qualità e di grande interesse.
Conduce Walter Massa, vignaiolo in Piemonte.

I VINI

DE SANCTIS Abelos Frascati Superiore 2017
CASALE CERTOSA Convenio Malvasia puntinata 2017
RISERVA DELLA CASCINA Gallieno Malvasia Puntinata 2017
COLACICCHI ANAGNI Tufano Lazio Cesanese 2014
COLLE CANINO 0911 Lazio Cesanese 2016
ALBERTO GIACOBBE Giacobbe Cesanese di Olevano Romano 2017
TRE BOTTI Gocce Lazio rosso 2015
PALAZZO PROSSEDI Arianna De Rosa Sterparo Lazio Rosso 2015
MARINI GEORGEA Zero 8 Aleatico passito 2015

Mercato dei Vini di Piacenza: prenotazioni, prezzi e info utili

La manifestazione si terrà a Piacenza Expo (uscita Piacenza Sud dell’A1 e dell’A21) i giorni 24 e 25 novembre 2018 (sabato e domenica). Gli orari d’apertura dell’evento sono dalle 11:00 alle 19:00, in entrambi i giorni.

Il biglietto d’ingresso giornaliero al Mercato dei Vini di Piacenza è di 15 euro a persona, con calice degustazione incluso; il ticket 2 giorni, invece, è di 20 euro.

Il biglietto ridotto costa 10 euro ed è riservato agli associati AIS, FISAR, ONAV, SLOW FOOD, FIS, AIES, GO WINE e ASPI e ai possessori del biglietto della manifestazione MareDivino 2018. I minori di 18 anni non pagano il biglietto, ma possono entrare solo se accompagnati da un adulto. È previsto anche uno sconto per i gruppi, pari a 1 biglietto gratis ogni 15 acquistati.

Le degustazioni guidate hanno un prezzo unitario di 20 euro a persona. I posti disponibili sono 30 per ogni degustazione e devono essere prenotati utilizzando la prevendita online. Le prenotazioni chiuderanno ad esaurimento posti. Per ogni ulteriore info su prenotazioni, biglietti e trasporti, visitate il sito ufficiale del Mercato dei Vini di Piacenza.

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I vini da abbinare in cucina

I vini da abbinare in cucina

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IN CUCINA CON WINEOWINE: LA CAPONATA E I VINI DA ABBINARE

INGREDIENTI:

• 2 melanzane • 1 peperone rosso • 1 peperone giallo • 1 costa di sedano• 1 cipolla • 80 g di olive verdi snocciolate • 30 g di capperi piccoli sotto sale • 2 cucchiai di uvetta • 1 cucchiaio di  pinoli• 200 g di passata di pomodoro • 1/2 bicchiere scarso di aceto • 40 g di zucchero • 6 foglie di basilico• olio • pangrattato
• sale • pepe

INIZIAMO:
Iniziamo dalle melanzane: le spelliamo, le tagliamo a cubetti, saliamo e le lasciamo riposare mezz’ora in un passino perché perdano un po’ della loro acqua di vegetazione. Le asciughiamo e friggiamo in abbondante olio caldissimo. Quando diventano dorate le sgoccioliamo e le asciughiamo su carta assorbente da cucina. Prepariamo i peperoni: bruciacchiamoli direttamente sulla fiamma e, quando sono anneriti, li spelliamo (eliminate picciolo, semi e filamenti) e li facciamo a striscioline sottilissime.

In un tegame scaldate due cucchiai d’olio, cuocete per pochi minuti la cipolla a fettine e il sedano a rondelle, aggiungete i capperi, le olive tagliuzzate, l’uvetta strizzata, i pinoli, mescolate e dopo due minuti unite la passata di pomodoro, l’aceto, lo zucchero, il basilico, sale e pepe. Mescolate, aggiungete le melanzane e i peperoni, e cuocete per un quarto d’ora, l’aceto deve essere completamente evaporato. Servite su un piatto di ceramica decorato. In una padella antiaderente tostate per pochi minuti il pangrattato con un filo d’olio e cospargetelo sulla caponata. Lasciate raffreddare ed ecco pronta la vostra caponata. Quali vini abbinare ? >>> Noi vi suggeriamo di abbinarli con questi vini <<<

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