Ci teniamo a preservare la “memoria” di un vino, lasciando si spazio alle innovazioni, ma soltanto per esaltare senza “complicazioni o alchimie” i profumi, le sensazioni e il gusto tipico che un vino deve raccontare.
Più che una passione per il vino si può dire che si tratta di una caratteristica ormai genetica. Il mondo del vino ci caratterizza fin dagli anni ’50 quando, nostro padre, Antonio Napolitano, poco più che ragazzino si avvicinava a questo mondo grazie alla già esistente attività di famiglia che già operava proprio nel settore enologico.
Da allora tante cose sono accadute, le soddisfazioni professionali sono state diverse ed in vari ambiti, ma quello del vino, era e rimane sempre un argomento legato a doppio filo alla nostra grande famiglia, dalla cura della vite alla raccolta manuale di ogni singolo grappolo, rigorosamente in presenza di tutta la famiglia, anche dei più piccini.
Da qui il desiderio di condividere la nostra storia, prima con gli amici e poi dal 2012 anche con il grande pubblico.
La nostra produzione è caratterizzata dalla tipica produzione delle colline Irpine.
Il Taurasi, 100% uve di Aglianico in purezza, allevato a raggiera, prodotto rigorosamente secondo le indicazioni dettate dal disciplinare. Le uve maturano per il 40% in barrique per 12 mesi 60% in botte grande da 80 Hl per 18 mesi. Le due masse vengono poi unite e restano fino al completamento della maturazione in cemento a cui segue un affinamento in bottiglia per almeno 6 mesi
Il Donna Grazia Campi taurasini, come il Taurasi un Aglianico al 100% in purezza, allevato a cordone speronato, la fermentazione avviene in acciaio, la maturazione viene svolta per il 50% cemento per 12 mesi 50% in botte grande da 80 Hl per 12 Mesi. Le due masse vengono unite in cemento dove maturano altri 12 mesi.
Il Fiaba, Fiano di Avellino al 100 % in purezza da produzione di piante madri bicentenarie, allevamento a Guyot. La Fermentazione e la maturazione avvengono in cemento per 6 mesi e l’affinamento in bottiglia per almeno 3 mesi.
Il Margaal, Greco di tufo al 100 % in purezza, allevamento a Guyot. La Fermentazione e la maturazione avvengono in cemento per 6 mesi e l’affinamento in bottiglia per almeno 3 mesi.
Il vino che senz’altro più ci rappresenta, senza nulla togliere agli altri, perché prodotti con le stesse cure e attenzioni, è il Donna Grazia, il suo nome, quello di nostra madre.
La nostra prima produzione, il vino che abbiamo sempre prodotto, il vino da cui tutto ha avuto inizio, il vino che ci scaldava il cuore mentre, attorno ad un tavolo, con nostro padre, decidevamo di iniziare questa nuova avventura.
In oltre mezzo secolo, i mezzi e le tecniche di produzione sono cambiati, eccome, e per certi aspetti l’innovazione è andata incontro al viticoltore.
Però, il vino fin dagli albori rappresenta, attraverso le emozioni che trasmette, la convivialità dello stare insieme, il piacere della condivisione di un piatto tipico, nonché, le caratteristiche tipiche di un determinato territorio. Il vino racconta, appunto, il suo territorio. Per questo teniamo a preservare la “memoria” di un vino, lasciando si spazio alle innovazioni, ma soltanto per esaltare senza “complicazioni o alchimie” i profumi, le sensazioni e il gusto tipico che un vino deve raccontare.
Allora la vera sfida è proprio lì! Trovare, sempre, il giusto equilibrio tra innovazione e memoria: non perdere mai l’obiettivo di raccontare il territorio attraverso un calice di buon vino, permettere di viaggiare attraverso quelle sensazioni e caratteristiche proprie che ogni vitigno autoctono esprime.
Sono tanti i piatti che si potrebbero raccontare, quello che potrebbe rappresentare al meglio l’abbinamento cibo vino è dato senz’altro dalle “chienolelle” accompagnate da un calice di Taurasi.
Le chienolelle sono dei tondi di pasta all’uovo ripiegati su sé stessi a contenere un ripieno di ricotta e formaggio di capra, condito con il tipico ragù campano. Ma potrei continuare per ore…
Dal Lunedì al Venerdì
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