Le interviste di Wineowine
La tradizione enologica veneta con un tocco di modernità
Siamo persone legate alla terra e viviamo l’agricoltura a 360°, per questo facciamo le cose con calma perché i tempi naturali della campagna non si possono cambiare.
La nostra è sempre stata una famiglia agricola, fin dal 1913 con l’acquisto dei primi terreni a Torre di Mosto, dove si trova ancora la sede dell’azienda.
Il primo ampliamento dell’attività avviene nel 1963 con la costruzione della prima stalla per l’allevamento delle vacche da latte e l’allargamento della superficie dove si coltivano i foraggi necessari per la stalla.
A quei tempi il vino si produceva per il consumo di casa e poi man mano si sono piantati nuovi vigneti per la vendita dell’uva alle cantine della zona.
Dal 2010 abbiamo deciso di costruire la cantina per produrre direttamente noi il vino con le uve prodotte dai nostri 45 ha di vigneto.
Siamo persone legate alla terra e viviamo l’agricoltura a 360°, per questo facciamo le cose con calma perché i tempi naturali della campagna non si possono cambiare.
Produciamo tutti i vini tipici della bassa valle del Piave, sia con i vitigni autoctoni che con quelli arrivati dalla Francia dopo la devastazione della filossera, più di 150 anni fa.
Tra i primi abbiamo il raboso, uva rossa dal tannino spiccatamente acido che produciamo sia nella versione fermo che frizzante: il classico “rabosello” fresco che si è sempre bevuto da noi anche nella stagione estiva.
Gli altri rossi sono il Cabernet (sauvignon e franc) ed il merlot, che nei terreni profondi e ricchi d’acqua danno vini con un profilo fresco ed erbaceo rispetto alle altre zone del mondo in cui vengono coltivati.
Come vini bianchi produciamo Chardonnay, Pinot Grigio e Prosecco frizzante e spumante.
Per lo Chardonnay facciamo una vendemmia leggermente precoce, in modo da ottenere un vino fresco, con una buona acidità che conferisce longevità ed un profilo dove risaltano i sentori mediterranei (mela e pera) rispetto a quelli tropicali.
Il Pinot Grigio al contrario lo raccogliamo con un paio di giorni di ritardo in modo da esaltare il finale croccante dato dal leggero tannino che si trova in questa uva dal colore ramato. Otteniamo quindi un vino rotondo, pieno e sapido.
Il Prosecco DOC lo produciamo con la Glera in purezza al 100%, sia frizzante che spumante e da quest’anno abbiamo aggiunto anche il Prosecco DOC “Storie di Noir”, che ha una cuvèe con il 90% di Glera ed il 10% di Pinot Nero vinificato in bianco.
Per noi il Prosecco frizzante ha pari dignità rispetto allo spumante, quindi curiamo i tempi di frizzantatura in modo che l’uva posso esprimere appieno il suo potenziale aromatico. Il mercato riconosce questo sforzo visto che vendiamo tanto frizzante come spumante.
Ne abbiamo due: il Raboso frizzante ed il Prosecco DOC “Storie di Noir”.
Il Raboso frizzante perché è il classico vino che si è sempre bevuto in campagna e quindi rappresenta la storia, tanto della nostra famiglia come del nostro territorio.
Il Prosecco DOC “Storie di Noir” perché rappresenta una sfida verso noi stessi in vigneto ed in cantina. Il Pinot Nero infatti non è molto diffuso dalle nostre parti perché si tratta di un vitigno difficile da coltivare.
La vinificazione in bianco, ossia eliminando le bucce degli acini subito dopo la pigiatura in modo da ottenere un vino bianco da un’uva rossa, è una tecnica particolare che richiede abilità ed impianti adeguati.
Creare una cuvée che unisce la Glera ed il Pinot Nero vinificato in bianco poi è una cosa più unica che rara ed il risultato è un Prosecco con una personalità tutta sua.
Dipende dai vini.
Con vini come il Raboso, il Cabernet ed il Merlot l’impronta del territorio, sia in termini di clima che di tradizione, è talmente marcata che innovare diventa pressoché impossibile.
Con il Prosecco DOC “Storie di Noir” invece abbiamo ricercato un’innovazione significativa perché intuivamo che c’erano potenzialità espressive interessanti. Le strade meno battute sono le più difficili, ma anche quelle che portano alle scoperte più sorprendenti.
Nel nostro la presenza del Pinot Nero non porta solo una maggior struttura e profondità complessiva al vino, ma soprattutto esalta note diverse della Glera rispetto al Prosecco DOC classico, rendendo “Storie di Noir” più pieno ed elegante.
Ognuno ha le sue preferenze in fatto di vino e di abbinamenti. Noi possiamo suggerire questi.
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