Le interviste di Wineowine
Vini con vista sul Lago di Garda
Siamo nani sulle spalle dei giganti e siamo senz’altro più innovatori, con le scarpe ben piantate nella terra e le orecchie ben aperte per imparare cose nuove.
Dalla passione per l’ecologia, coltivata sin da bambino e dalla volgia di fare qualcosa per migliorare il mondo, coltivandolo in modo sostenibile. Il vino è una declinazione della terra e un modo per tutelarla.
Siamo artigiani lavoriamo con il cuore e con la testa. Amiamo fare ricerca, la direzione è chiara (il vino pulito e il rispetto per la terra) mentre “unwritten” sono i risultati. Facciamo svariati vini che sono il frutto, la testimonianza della nostra ricerca.
In particolare 3 bianchi da monovitigno, un rosè e tre rossi, in un climax di concentrazione. In aggiunta 3 vini, che rientrano nella linea NATURAE che sono la testimonianza più autentica della ricerca di un vino pulito, in quanto vegan e senza solfiti (i rossi).
In questo territorio, sulla sponda occidentale dell’entroterra gardesano, si coltiva groppello che insieme ad altre 4 uve rosse (barbera, marzemino, sangiovese e rebo) da oltre 100 anni si usa per la produzione del vino rosato, qui chiamato chiaretto. Qualche tempo fa avevo scritto alcune righe riguardo questo vino che copio con piacere qui di seguito:
Costellazioni, il vino di una notte.
Aspettiamo che il mosto prenda colore, di solito, quando è già notte. Con il cielo terso e le stelle abbagliate dall’inquinamento luminoso. Dal profumo del mosto è un attimo immaginarsi il vino, perché non c’è spazio, tra i due, solo un gentile fermentare, naturale come lo scorrere dell’acqua verso il basso. Il chiaretto (altrove chiamato rosè) e’ il vino di queste terre. Dei nonni e bisnonni e trisavoli e via così. Figlio della geografia, degli incroci della storia, dei 700 anni di resilienza del Groppello su questi terreni. Figlio del Lago, dei venti, delle morene, dei limoni, dei cipressi, dell’estate, del bagliore accecante del sole, di una notte di settembre. Valtenesi, chiaretto. Costellazioni.
Siamo nani sulle spalle dei giganti. Guardiamo al futuro dalla posizione privilegiata di un territorio che ha centinaia di anni di storia. Detto questo, siamo senz’altro più innovatori, con le scarpe ben piantate nella terra e le orecchie ben aperte per imparare cose nuove.
Ci piacerebbe proporvi la pasta con le sarde, piatto saporitissimo, che si può fare con sarde di lago o di mare, conservate sotto sale. Ecco qui!
Come fare i bigoli con le sarde
La ricetta è semplicissima, acqua e farina, ma esiste anche la versione all’uovo simile a quella dei tagliolini o delle tagliatelle fresche. Il sugo è semplicissimo, basta dell’abbondante olio del Garda, uno spicchio di aglio, o della cipolla tagliata finemente, e dei filetti di sarda sotto sale per un sugo cremoso.
Se si usa la sarda sotto sale è necessario sciacquare i filetti sotto l’acqua per toglierne l’eccesso. Si sfuma con un goccio di vino bianco e si aggiunge la pasta al dente e un pò di acqua di cottura per ottenere un sugo omogeneo e ben amalgamato, per finire un filo di olio extravergine di oliva a crudo, semplice ma gustosissimo!
Il consiglio:
Aggiungete al sugo dei pomodorini e della scorza di limone per un gusto più fresco e mediterraneo, unite del pane grattugiato grossolanamente e tostato in padella per dare una nota di croccantezza.
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