Castel Sallegg
Passione per l'eccellenza

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Dato che la nostra tenuta agricola è collocata proprio nel centro di Caldaro, abbiamo voluto dare un contributo concreto alla diffusione della cultura vitivinicola altoatesina

Conte Von Kuenburg

Come nasce la passione e l'impegno della produzione enologica?

Quella della famiglia Kuenburg è una storia a suo modo antichissima. I terreni di Castel Sallegg divennero proprietà di Ranieri Giuseppe d’Asburgo-Lorena, vicerè del Lombardo-Veneto dal 1818 al 1848, nel corso del 1851, due anni prima della sua morte.

L’attuale proprietario, il Conte von Kuenburg, è il bisnipote di Don Enrico Lucchesi Palli e di sua moglie, gli XI Principi di Campofranco e Duchi della Grazia. Fu proprio il principe a voler trapiantare in questa zona, sulle rive del Kalterersee (o Lago di Caldaro) le uve di Moscato rosa, originarie della Sicilia.

Sin dalla fine dell’Ottocento la storia della cantina ha dunque alternato rispetto della tradizione e ricerca dell’innovazione, affinando le sue innate capacità e arricchendo i processi produttivi e gestionali con sapienza e rigore metodologico.

Oggi la gestione enologica è affidata a Matthias Hauser, il cui team è impegnato nella viticoltura di precisione, con gli obiettivi di una produzione sostenibile e in linea con il territorio di provenienza.

Quali sono i vini prodotti dalla cantina?

La produzione di Castel Sallegg è incentrata su tre vini in particolare: Gewurztraminer, Lagrein e Pinot Nero. La classificazione dei prodotti è su quattro classi specifiche: Premium, Riserva, Selezione Rosso e Selezione Bianco.

Vigneti come il Cabernet Sauvignon, il Merlot e il Moscato Giallo arricchiscono una produzione che è quantificata in circa 200mila bottiglie l’anno, con una prevalenza del bianco (53%) sul rosso (44%) e un piccolo accenno anche al rosé, il 3% dell’intera produzione.

La vendita della cantina avviene per tre quarti in Italia, con una quota del 35% nel solo Alto Adige, mentre il 25% rimanente è destinato alle esportazioni con mercati prevalenti in Germania, Stati Uniti e Austria.

Qual è il vino iconico dell'azienda?

Bischofsleiten Doc Alto Adige Lago di Caldaro Scelto Classico Superiore. Un nome decisamente lungo e complesso per un vino dal profilo altrettanto ricco. Parliamo di un vino ottenuto con il 100% di uve Schiava, il vitigno autoctono più antico e celebre dell’Alto Adige.

Un vino dal colore sanguigno che rappresenta la continuità storica con il periodo imperiale austroungarico, quando era diffuso sia nel consumo che come leva di scambio a livello commerciale.

Quello di Castel Sallegg è un vino ottenuto dalle uve del Lago di Caldaro, in un vigneto ottimamente esposto e dall’ampia resa. Fermentato per due volte e delicatamente follato, se ne ricava un prodotto delicato e dal bouquet aromatico intenso, adatto a un consumo da tavola o per brindare in compagnia.

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Il vostro territorio ha una forte connotazione enologica. Come sfruttate questo rapporto nella vostra produzione?

I vini di Castel Sallegg rappresentano al meglio la coesione territoriale tra le uve dell’Alto Adige e la cantina. 

La produzione infatti è fortemente concentrata, nella sua fascia Premium, su vini che rappresentano il meglio dell’enologia altoatesina, dal Gewurztraminer all’Alto Adige Terlano, dalla Schiava alla DOC Alto Adige con la quale si realizza il Moscato Rosa.

Benché quest’uva sia originaria della Sicilia, infatti, è da fine Ottocento che ha attecchito alle porte di Bolzano, conquistandosi una nicchia di livello all’estremo confine settentrionale d’Italia.

Abbinamento cibo - vino: quale ricetta ci consigliate e perché?

I vini di Castel Sallegg, a seconda della loro struttura, garantiscono un ampio raggio di possibilità nell’abbinamento cibo-vino. Ciascun calice garantisce un adattamento specifico, ma può ben essere consumato in libertà, puntando ad aperitivi o pasti completi.

Il Bischofsleiten, ad esempio, si sposa alla perfezione con piatti leggeri e poco strutturati, come ad esempio delle carni bianche servite con salse fruttate. 

Altrettanto piacevole è l’esercizio di stile che abbina il Müller Thurgau a piatti di mare e di terra, come ad esempio una grigliata di gamberoni all’aceto balsamico, una trota in crosta di sale, una giardiniera di verdure.

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