Chianti
Il vino de' Medici

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DOVE CI TROVIAMO

Panorami toscani

A esclusione di Lucca, Massa-Carrara, Livorno e Grosseto, la zona di produzione del Chianti (e le relative sottozone) occupano gran parte della Toscana centrale.

Si tratta di territori storicamente vocati al turismo, grazie alla bellezza di un territorio che associa elementi naturali, borghi ricchi di monumenti e una enogastronomia tra le più raffinate d’Italia. Scoprire il Chianti attraverso i suoi vigneti è un’esperienza irrinunciabile anche per il viaggiatore più esperto ed allenato.

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CENNI STORICI

Tra classico e contemporaneo

La zona primordiale di produzione del Chianti, almeno fino al 1932, è compresa in un ristrettissimo territorio tra le province di Firenze, Arezzo e Siena.

È proprio in questo anno che si creano le cosiddette sottozone, ben sei (Classico, Colli Aretini, Colli Fiorentini, Colline Pisane, Colli Senesi, Montalbano e Rufina) e ciascuna caratterizzata da un diverso profilo produttivo, dato dall’uso di uve specifiche del territorio.

Nel 1996 si aggiunge anche la sottozona di Montespertoli, nella bassa fiorentina, a dimostrazione di una costante ricerca dell’autenticità e della promozione territoriale di questi vini.

Oggi i limiti geografici del Chianti vanno dall’alto Pistoiese fino al confine tra Siena e la provincia di Perugia.

LE UVE

Elogio del Sangiovese

Rispetto a vini come il Pinot, il nome Chianti non caratterizza anche l’uva ma solo il risultato finale.

La vinificazione avviene infatti tramite l’impiego massimale delle uve Sangiovese, con percentuali che variano da un minimo dell’80% a un massimo del 100%.

Tra le altre uve nere ammesse troviamo Canaiolo, Colorino, Cabernet Sauvignon e Merlot (fino al 20%), mentre le uve bianche Malvasia e Trebbiano, usate fino al 2005, potevano costituire massimo il 6% del prodotto finale.

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PASSIONI INTERNAZIONALI

Chiantishire

A rendere celebre il Chianti nel mondo non hanno contribuito solamente i vini. 

Ormai dagli anni Novanta i britannici hanno affettuosamente rinominato questo angolo di Toscana come Chiantishire, mutuando la desinenza usata per descrivere le province inglesi.

Sono quasi 30mila, infatti, i figli dell’Oltremanica che hanno deciso di scegliere la zona chiantigiana per vivere. Siena e Firenze sono le province più amate, grazie al bel clima e all’ottima qualità di vita.

Non solo personaggi comuni, perché durante il periodo estivo qui risiedono anche volti noti dello star system come Tony Blair, Sting, Richard Gere e Antonio Banderas.

ABBINAMENTO CIBO-VINO

La cucina che (non) ti aspetti

Quando si porta in tavola il Gallo nero è importante che il menù a corredo risulti essere parimenti di livello. Stiamo parlando infatti di un vino storico, dal profilo organolettico importante, che da il meglio di sé con pranzi e cene di qualità.  L’abbinamento con i grandi classici della cucina toscana è tanto facile quanto, per certi versi, banale: se l’Annata si presta bene alle carni bianche, con arrosti e selvaggina è preferibile impiegare la Riserva.

Da sempre fiera delle sue origini, la Toscana si è da tempo aperta al mondo e alle sue contaminazioni del gusto. Ecco perché il suo vino più celebre non disdegna anche accostamenti originali e innovativi, soprattutto con quelle cucine fortemente speziate e ricche di sapore. Un calice di Gran Selezione, quindi, potrà facilmente essere versato vicino una tempura, spaziando verso le carni in salsa indiane oppure per alleggerire il palato dal forte impatto dell’intensa cucina sinica.

Tempura Chianti

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