Convertoie, quando il vino è una storia di famiglia

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Senza voler disturbare questi progenitori, racconterò che il ramo della famiglia, cui mi pregio di appartenere risiede per certo, sino dal 1850, nel podere “Pogliano” facente parte della fattoria di Badia a Passignano al confine tra i Comuni di Tavarnelle Val di Pesa e di Greve in Chianti

Marco Brogioni

Come nasce la passione e l'impegno della produzione enologica?

La famiglia Brogioli ha una storia antichissima alle spalle, basti pensare che il volume Istoria genealogica delle famiglie nobili Toscano et Umbro (1641) ne fa risalire l’origine del cognome al XIV secolo.

L’attività di Convertoie, iniziata da Marco e Maurizio Brogioni nel 1990, richiama la passione familiare per la terra, l’uva, l’olio e l’agricoltura in generale. Oggi è Dario, figlio di Marco ed Emilia, ad avere le redini dell’azienda Convertoie, nel cuore di quel Chianti che è amatissimo dai turisti di tutto il mondo.

Quali sono i vini prodotti dalla cantina?

La cantina Convertoie produce due tipologie di vino che, in periodi particolarmente favorevoli alla vendemmia, crescono a tre.

Il primo è un tradizionale Chianti da tavola, realizzato impiegando i primi grappoli d’uva affinché la vite possa concentrarsi nel perfezionare i rimanenti.  Il secondo è il Chianti Classico, la cui produzione avviene con i grappoli residui che vengono fatti maturare ulteriormente per aumentare il tono zuccherino.

Nel caso in cui l’annata risulterà poi particolarmente favorevole, si procederà a una ulteriore selezione con la quale si porterà nelle bottiglie il Chianti Riserva o il Gran Selezione.

Dopo la vendemmia le uve vengono fatte fermentare in tini di acciaio inox, poi svinato e sfecciato e successivamente lasciato nuovamente riposare, con periodi diversi a seconda del vino che si intende produrre.

Si usano ovviamente le uve Sangiovese con piccole parti di Canaiolo, Colorino, Merlot e Cabernet Sauvignon. 

Quale vino vi rappresenta maggiormente, e perché?

Il vino da noi preferito è rappresentato dal Chianti Classico pur con diversità derivanti dalla concomitante cucina, perchè, sempre secondo noi, il nostro  è essenzialmente un vino da gustare mangiando e, quanto più il piatto sarà semplice ma forte di sapore, penso ad un umido di lepre o cinghiale, tanto più il vino dovrà pulire la bocca, lasciarla, come si dice, asciutta e sopratutto saziare il gusto di bere vino.

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Il vostro territorio ha una forte connotazione enologica. Come sfruttate questo rapporto nella vostra produzione?

Fare vino è, oggi più che mai, una missione in cui occorre coniugare il saper fare tradizionale con le opportunità derivanti dalla conoscenza degli odierni processi innovativi avendo sempre cura, come i nostri nonni ci hanno insegnato, di rispettare l’ambiente, il paesaggio e la peculiare connotazione vinicola del nostro territorio.

Abbinamento cibo - vino: quale ricetta ci consigliate e perché?

Il Chianti Classico, da medio corpo e bassa tannicità, si adatta ad accompagnare ricette tipiche della tradizione toscana come crostini di milza e fegatini, pasta al ragù di carne e l’immancabile bistecca alla fiorentina.

Con il Riserva o il Gran Selezione si accompagnano piatti di maggior struttura come il cinghiale o la lepre in umido e l’arrosto girato. In tutti i casi il Chianti va ossigenato per almeno tre ore in decanter prima di servirlo, a una temperatura tra 16 e 18 °C.

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