Le collezioni di Wineowine
Dagli Aminei ai Campani, il vino del Mediterraneo
Il Greco di Tufo è un vino squisitamente campano, e più in particolare della provincia di Avellino. L’Irpinia, questa terra così ricca e allo stesso tempo fragilissima (basti ricordare il tragico terremoto del 1980), è forse meno conosciuta di quanto dovrebbe.
È in questo caso il vino che la mette in giusta luce, disegnando una sorta di itinerario ideale che unisce gli appena otto comuni nei quali il disciplinare autorizza la produzione del vino Greco di Tufo DOCG: Tufo, Altavilla Irpinia, Chianche, Montefusco, Prata di Principato Ultra, Petruro Irpino, Santa Paolina, Torrioni.
Un territorio di media collina, che non supera i 650 m. s.l.m. e con caratteristiche pedoclimatiche eccellenti, particolarmente nella presenza di argilla, nelle temperature miti e nella facile disponibilità di risorse idriche.
Insomma, si può dire: l’Irpinia è perfetta per il Greco di Tufo, e il Greco è perfetto per l’Irpinia.
Tra i pochissimi bianchi che rende meglio con un lungo invecchiamento, il Greco di Tufo è piuttosto semplice nella sua variazione produttiva.
Le uve vengono infatti vinificate solo in due modi: Greco di Tufo Bianco DOCG e Greco di Tufo spumante DOCG.
Entrambi denominazioni dell’avellinese, si contraddistinguono ovviamente dalla diversa vinificazione e dalla resa finale. Tutte le specificità sono regolate fin nei minimi dettagli nel disciplinare 130/1970, uno dei più antichi ancora in vigore nel mondo enologico italiano.
Tanto il Bianco quanto lo Spumante sono prodotti con il solo ricorso alle uve Greco e Coda di Volpe, in percentuale 85-15% e con una resa alcolometrica che non supera il 12%.
Vini di qualità, hanno colore giallo paglierino persistente, odore caratteristiche e sapore armonico, con note sapide tipiche di un terreno così fortemente mineralizzato e ricco di nutrienti.
Come dicevamo poco fa, sono solo le uve Greco e Coda di Volpe che fanno il vero Greco di Tufo. Due bacche bianche, che sono inserite da tempo immemore nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite.
Il Greco, simile all’Aspirinio Bianco, risale addirittura ai tempi della Roma imperiale, quando era coltivato alle pendici del Vesuvio. A sua volta deriverebbe dall’Aminea gemella, un’uva importata dalla Grecia che lo stesso Virgilio racconta nelle Georgiche.
La Coda di Volpe è invece oggetto della narrazione di Plinio il Vecchio, che ne certifica la presenza – anch’essa – sulle sponde del Vesuvio tra le righe della Naturalis Historia. In passato era maggiormente coltivata la variante a bacca nera, mentre oggi si preferisce la bianca.
Intorno all’VIII secolo, i Tessalonicesi abbandonarono la zona di Salonicco (Grecia) a causa dei cambiamenti climatici, trasferendosi dapprima in Calabria e poi in Calabria.
Qui trovarono il terreno fertile adatto per l’Aminea Gemina (o Gemella) uva bianca che tra le sue caratteristiche più particolari aveva quella di crescere in grappoli gemelli, ovvero accoppiati tra di loro.
Per tutta la durata dell’Impero Romano, il Greco di Tufo (che prende il nome dall’omonimo comune dell’attuale provincia di Avellino) fu il vino preferito dagli scrittori, che lo servivano durante banchetti e convivi.
Mai realmente dimenticato, nel corso del Novecento questo vino campano si è guadagnato la DOCG e una certa attenzione sul panorama nazionale e internazionale.
Se spumantizzato, il Greco di Tufo è un vino irrinunciabile per accompagnare aperitivi e antipasti, ma anche momenti di semplice convivialità e meditazione.
Le sue note sapide, ma anche la piacevole freschezza (è ovviamente doveroso servirlo a temperature piuttosto basse) lo rendono adatto all’introduzione o alla conclusione del pasto.
Se si sceglie il più tradizionale Greco di Tufo Bianco DOCG, questo darà il meglio di sé con le specialità di pesce della cucina campana e non solo, come gli scialatielli alla pescatoria, le linguine ai ricci di mare o l’immancabile spaghetto alle vongole veraci e pomodorini.
Si adatta perfettamente anche ai secondi di pesce, magari ai calamari o ai frutti di mare, poiché non ne sovrasta il sapore ma anzi lo valorizza.
Una chicca: provatelo con una freschissima Mozzarella di Bufala Campana DOP. Imperdibile!
Dal Lunedì al Venerdì
9:30-13:30/14:00-18:00
assistenza@wineowine.com