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L'eccellenza del Piemonte
La produzione del vitigno Grignolino è storicamente legata alla regione Piemonte, e in particolare alle zone dell’Astigiano, dell’Alessandrino e del Monferrato Casalese.
Nonostante ciò il suo areale di produzione è lievemente più ampio e include anche parte del cuneese e, uscendo dal Piemonte, l’Oltrepò Pavese (Lombadia).
Territori favorevolissimi all’enologia e alla coltivazione del vino, nei quali ritroviamo caratteristiche pedoclimatiche specifiche, che vanno dall’ampio irraggiamento alle buone escursioni termiche.
Queste contribuiscono ad alcune delle caratteristiche specifiche di un vitigno troppo spesso considerato “secondario”, ma che ha molto da offrire.
Il Grignolino è un vitigno a bacca nera, che si presenta con dettagli ampelografici specifici, a partire dalla foglia medio-grande di forma pentalobata o meno spesso trilobata.
I grappoli sono compatti e di dimensioni medie, piramidali con al massimo due ali per ciascun grappolo. In questo ritroviamo degli acini medio-piccoli, di forma ellissoidale con buccia sottile di colore blu scuro tendente al nero.
Si tratta di un vino dal buon tannino, di colore tuttavia leggero nella resa finale: è forse un po’ blando come rosso, ma non certo poco originale. Per dargli maggior corpo viene addizionato con Barbera e Freisa, altri vitigni di zona, che ne aumentano sia l’intensità che l’equilibrio.
Parliamo dunque di un vino di facile beva, caratteristica non scontata per i rossi, che possiamo gustare anche come vino da aperitivo e che può essere servito a temperature più basse rispetto ai grandi rossi del Piemonte.
L’Uva Grignolino predilige climi secchi e ha una maturazione generalmente media o tardiva, con i grappoli che vengono allevati nella tradizionale controspalliera.
I vini Grignolino sono prodotti generalmente o con il 100% di uva Grignolino o con alcuni blend. Nel caso del Grignolino del Monferrato Casalese, il disciplinare della DOC permette l’aggiunta – entro il 10% del peso complessivo – di uva Freisa. Lo stesso accade con il Grignolino d’Asti, il Piemonte Grignolino e il Piemonte novello Grignolino.
Il Grignolino viene anche usato, ad esempio, per addizionare il Barbera del Monferrato Superiore (al massimo il 15% del peso)
Perché il Grignolino ha questo nome così originale? Secondo le fonti etimologiche più accreditate, deriverebbe dalle grignòle, ovvero i vinaccioli nel dialetto di Asti.
Cosa sono i vinaccioli? Molto semplicemente, si tratta dei semi che troviamo negli acini dell’uva. Per alcuni compagni scomodi quando si mangia l’uva da tavola, sono invece un elemento fondamentale nella vinificazione delle uve.
Il vinacciolo, infatti, non è velenoso e non procura effetti collaterali, anzi. La presenza, al suo interno, dell’olio di vinaccioli e dei polifenoli contribuisce al miglior rilascio delle sostanze organolettiche del vino, particolarmente le protoantocinanine, le catechine e il tannino.
Una curiosità interessante: i tannini, presenti nella frutta (particolarmente in buccia e semi), alterano le proteine della saliva e reagiscono con le proteasi (sostanze presenti nell’apparato gastrointestinale). In questo modo, alterano il senso di fame pur intervenendo sull’appetito. È per questo motivo che i nutrizionisti raccomandano di evitare il consumo della frutta in corrispondenza dei pasti.
Il Grignolino, l’abbiamo detto in precedenza, è un rosso decisamente sui generis poiché ha caratteristiche che lo rendono assimilabile quasi più ai rosati che ai suoi “colleghi” piemontesi dal colore intenso.
Un rosso dalla beva meno persistente, più leggero e per questo molto più facile da adattare nell’abbinamento cibo-vino, poiché può espandere il suo areale potenziale a molte delle prelibatezze della fu cucina sabauda.
Due sono gli abbinamenti tradizionali in tavola del Grignolino, quelli al quale ogni buon astigiano non rinuncerebbe:
– La Muletta, un salume tradizionale piemontese prodotto con carne suina pepe e spezie e realizzato in una forma tozza, vagamente circolare e con un sapore deciso
– Gli agnolotti, primo piatto delicato che si abbina alle note aromatiche del Grignolino senza però soverchiarle
È un vino che in ogni caso rende bene anche con le carni bianche, con dei piatti a base di funghi, financo con il pesce e con la pizza.
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