I migliori vini per il Natale

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Le feste si avvicinano, e con esse il rituale brindisi intorno alla tavola. Che sia con amici e parenti, il vostro cenone avrà bisogno di un buon vino. Ecco quale scegliere (e perché)

Natale fa rima con cibo. Non c’è bisogno di girarci intorno o negare l’evidenza: a tutti piace mangiare, soprattutto quando le feste ci indulgono a essere più restrittivi del solito. Ogni regione, ma persino ogni città ha poi le sue abitudini gastronomiche specifiche: nel Centro e Sud Italia il cenone della Vigilia è “di magro” (ovvero non si consumano piatti a base di carne), mentre per altri la vera cena è quella del 25 dicembre.

Che si sia tradizionalisti o innovatori, il risultato non cambia: dalla Vigilia a Santo Stefano, e poi nuovamente per Capodanno, ci si ritrova intorno alle tavole imbandite di mille prelibatezze. Spesso i menù prevedono parecchie portate tra carne, pesce, pasta e verdure, senza dimenticare ovviamente i dolci.

Come ogni buon sommelier ci insegna, è importante essere pronti ad accompagnare per ciascuna ricetta un vino specifico, che esalti senza coprire i sapori dei piatti. Allo stesso tempo però il vino deve emergere in tutte le sue caratteristiche, dando merito all’abbinamento cibo-vino.

Per farlo, Wineowine ti propone una selezione di vini della sua cantina delle eccellenze italiane, con l’abbinamento consigliato e alcune note d’uso che ti saranno utili per stupire i commensali. Oppure, molto più semplicemente, per un regalo che non lasci… a bocca asciutta!

Toscana Rosso Supertuscan 2013

Quella del 2013 è stata per gli esperti un’ottima annata, favorita da buona piovosità e temperature che si sono mantenute calde ma non bollenti. È proprio per questo che la Cantina Contemaso propone il suo Supertuscan (un sapiente mix di uve Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot) per accompagnare il pranzo di Natale.

L’importante titolo alcolometrico (14,5%) ne raccomanda il consumo con arrosti, carni alla brace e formaggi stagionati. Va servito a 16-18 °C massimo, dopo averlo lasciato decantare per almeno mezz’ora.

My Time 2013

Un’interpretazione più leggera della stessa grande annata ce la propone Scarbolo, tenuta friulana con il suo My Time, il mio tempo. Proprio come il tempo delle feste, questo bianco affinato per 24 mesi (12 in botti di rovere, 12 in acciaio) è un’esplosione di qualità e sapore, frutto dell’impiego di tre uvaggi diversi: Chardonnay, Sauvignon e Friulano.

Da servire appena fresco, questo vino ha una certa nobiltà nel bicchiere: va servito con piatti dai sapori delicati, come ad esempio dei primi di pesce o degli antipasti à la main.

Sagrantino di Montefalco DOCG 2015

Montefalco è uno dei Borghi più belli d’Italia. Le sue morbide colline, nel basso perugino, sono avvolte da un clima continentale che porta con sé buone escursioni termiche.

Condizioni ideali per lo sviluppo di due eccellenze dell’enologia nostrana: il Montefalco rosso e il Sagrantino di Montefalco. Proprio quest’ultimo è proposto dall’azienda vinicola Bocale nella sua annata 2015, la più produttiva del decennio.

Un vino per palati allenati, complice anche una alcolometria a 15,5%, da servire dopo una lunga decantazione come accompagnamento di cacciagioni e salse strutturate.

Spumante Bianco Brut “Jungle Wine”

Ogni pranzo (o cena) che si rispettino non possono che includere delle bollicine.

Tenuta Baròn, nome ricorrente nella narrazione vinicola del Veneto, risponde a questa richiesta con un’idea classica dal twist originale: uno spumante in metodo charmat di uva 100% Glera, dalla sfacciata etichetta a decorazioni tropicali, dove i colori di una cocorita tropicale campeggiano su fondo azzurro.

Tre quarti di litro, dal colore giallo paglierino brillante, da servire freschissimo per accompagnare gli antipasti o, perché no, concedendosi un aperitivo che fa da apripista alla tavola festiva.

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