Le interviste di Wineowine

Il Molinaccio

La Toscana più tradizionale nel bicchiere

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Come nasce la vostra passione per la produzione di vino?

Nel 1980 alla morte di suo nonno (Adamo Fanetti, uno dei primi produttori di Vino Nobile di Montepulciano) mia madre eredita il Molinaccio, un vecchio mulino del 1500 diroccato in parte e 10 ettari di terreno, parte bosco, parte coltivato a creali e due o tre filai di vigna.

Per anni è stato abitato da un pastore sardo che oltre al suo gregge manteneva più o meno viva la piccola vigna , o poi scoperto che addirittura aveva piantato delle viti della loro uva rossa.

Nel 1987 il sardo lascia il podere e mia mamma ne inizia la parziale ristrutturazione; nel 1989 inizio io a prendere possesso dell’azienda di famiglia. Dopo il matrimonio, vado a vivere lì e pianto, cena dopo cena a mano, 1 ettaro e 2000 metri di vigneto conservando parte dei cloni che avevo trovato, da subito certifico l’azienda Biologica e vendo uva ad altre cantine iniziando a produrre qualche decina di litri di vino per uso di casa con la selezione prevendita.

Arriviamo al 2012 dove nasce il Molinaccio di Montepulciano soc. ag. S.r.l., infatti concludo un accordo con Marco Malavasi, mio attuale socio, con l’impegno di fare vino di qualità.

Piantiamo subito ulteriori 2 ettari e mezzi di vigneto per arrivare all’attuale superficie di 3,5 ettari e iniziamo insieme a costruire una piccola ma efficiente cantina nel massimo rispetto delle strutture esistenti ed alterando il meno possibile il bellissimo paesaggio del Molinaccio.

Quali sono i vini che producete?

La nostra produzione si è subito concentrata sulle locali denominazioni, DOC per il rosso di Montepulciano Il Golo e DOCG per il Vino Nobile di Montepulciano, annata La Spinosa e riserva La Poiana solo nel 2014 condizionati da una vendemmia difficile per i vini da invecchiamento 100% Sangiovese come fino ad allora avevamo fatt.

Abbiamo iniziato a produrre un I.G.T. Toscana L’Allocco 70% Sangiovese e 30% Merlot.

Il Molinaccio

Qual è il vostro 'vino del cuore'?

Appena iniziato a produrre professionalmente i vini, abbiamo deciso con la nostra assistente di enologia di frazionare quanto più possibile differenti aree di produzione dello stesso Sangiovese cosi da avere piccoli diversi cru nei nostri 3 ettari e mezzo di vigne.

Sicuramente una piccola parte dei vecchi vigneti, sotto  le grandi querce dove nidificano ormai da tanti anni due poiane, si presenta diversa nella sua vegetazione e ancor più nella differenza aromatica del grappolo.

Infatti dalla prima vendemmia 2012 quella massa ha camminato da sola e dopo un anno di legno ci è sembrato subito chiaro che la differenza tra le due masse ci dava l’opportunità di provare a fare una riserva La Poiana.

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Tradizione o innovazione: qual è il vostro leitmotiv?

La ricerca della novità ci ha portato a produrre i vini che attualmente imbottigliamo, ma tutto è cresciuto nel rispetto delle vecchie tradizione che da bambino avevo ingenuamente appreso da mio bisnonno.

Come possiamo abbinare i vostri vini in tavola?

I nostri vini freschi non molto alcolici, con intensa mineralità, si esaltano su pietanze eleganti come un tagliolino al tartufo o i nostri fegatini toscani, ma sono ottimi anche su formaggi freschi e stagionati a secondo dell’invecchiamento.

Il Rosso fresco è ottimo come aperitivo e la Riserva perfetta anche per due parole davanti al caminetto in inverno.

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