Rispettiamo il territorio coniugando il buon senso ereditato dai “nonni” con le migliorie messe a disposizione dalla scienza e tecnica dei giorni nostri. Il risultato è un vino autentico e leale che un prodotto nasce dall’anima
La passione nasce un po’ per “caso” dall’amore per il territorio di uno dei cinque amici che oggi sono impegnati nell’avventura de La Masera, Giancarlo che ci ha convinti a piantare nuove vigne in quelle parti del nostro piccolo paese, Settimo Rottaro, dedicate un tempo, dai nostri padri e dai nostri nonni, proprio alla coltura dei vigneti ed alla produzione del vino per il loro consumo familiare. Ci siamo fatti coinvolgere nell’amore per il nostro territorio facilmente, era dentro di noi, nella nostra anima, pronto a fiorire.
Settimo Rottaro zona del Canavese, territorio a nord della provincia di Torino, al confine tra Valle d’Aosta e biellese, all’interno di un anfiteatro morenico naturale unico al mondo.
Era il 2005 e così abbiamo acquistato il nostro primo terreno di 1,5hq ,che si sommava a piccoli appezzamenti di proprietà di famiglia che qualcuno di noi aveva ancora, lo abbiamo disboscato e preparato per il primo impiantamento del nostro primo vitigno in località rurale denominata “Venanzia”, con un muraglione fatto di pietre a secco a sostegno del terrazzamento, una masera, come vengono chiamate dalle nostre parti i muri, oggi divenuti patrimoni Unesco, costruiti un tempo pietra su pietra dai nostri avi. Muri che sono sopravvissuti nei secoli grazie alla loro grande stabilità e da questo presupposto abbiamo chiamato la nostra azienda “La Masera”.
Ci siamo recati da un notaio ed abbiamo fatto un atto di impegno stretto da un’amicizia forte in cui dalla Masera si può uscire solo per gravi motivi, tra cui il più grave la morte.
Tutti avevamo in mente che avremmo impiantato l’Erbaluce, questo vitino bianco da cui i nostri nonni e poi i nostri padri vinificavano il “Passito” per poi riservarlo per eventi speciali della propria vita ma anche come bicchiere di benvenuto nelle care rurali di un tempo e noi, allora bambini, aiutavamo i nostri genitori nella cura della vigna e nella vendemmia, ricordavamo i profumi dell’uva pigiata con i piedi, di primi mosti di quell’aria di festa che rappresentava quel momento dell’anno…da questi ricordi è nato “il nostro sogno da bambini…”: produrre vino di qualità, autentico e leale, coniugando il buon senso ereditato dai “nonni” con le migliorie messe a disposizione dalla scienza e tecnica dei giorni nostri, dando vita a un prodotto che nasce dall’anima, figlio di un terroir unico, attraverso un’interpretazione semplice, ma ricca di passione e rispetto del territorio.
Un sogno divenuto realtà con tanto sacrificio, impegno, passione, tenacia e tanta allegria. Sicuramente molta di questa passione e di questa energia si trova nel nostro lavoro … qualche traccia del sogno arriva anche a chi sceglie di degustare inostri vini.
La nostra produzione ha inizio con 3 vini: un vino bianco Erbaluce, un Canavese Rosso ed un Passito.
Oggi, dopo 15 anni, produciamo 12 vini, tanti, forse troppi ma tutti nati dopo riflessioni, gusti diversi, curiosità (la curiosità è importante), esperienze fatte andando a scoprire cosa facevano i vigneron francesi(Borgogna, Champagne, bordeaux, Alsazia, Sautern) e quelli italiani (Trentino, Alto Adige, Friuli, Franciacorta, Langhe, Bolgheri, ecc) perché per poter fare un buon vino bisogna anche confrontarsi con gli altri per, soprattutto, scoprire ciò che più può piacere a te per porlo offrire agli altri con piena consapevolezza di quello che produci.
Questo è quello che facciamo, produciamo vini di qualità con attenzione per noi che siamo i primi consumatori e che ci devono piacere, condividiamo poi quello che facciamo con i nostri Clienti sperando di incontrare in loro lo stesso apprezzamento.
Siamo così passati da una produzione iniziale di 2.500 bottiglie alle quasi 28.000 attuali…con la migliore strategia di vendita: il passaparola!!
Ed è così che da tutti questi viaggi e confronti oggi produciamo:
Per quanto descritto precedentemente di noi è difficile definire qual è il vino maggiormente rappresentativo. Tutti i nostri vini sono come dei “figli” a cui siamo affezionati.
Sicuramente il Passito, sulla cui etichetta abbiamo riportato il nostro pay off “il nostro sogno da bambini…” è il vino che da origine al ricordo per cui abbiamo iniziato l’avventura de La masera.
In questi anni i vini maggiormente commercializzati sono però sicuramente l’Erbaluce “Anima” il cui nome è espressione di ciò che noi mettiamo nella nostra bottiglia mantenendo ben salda la tipicità di questo vitigno.
Il nostro Erbaluce spumante “Masilè” è sicuramente quello ci distingue come cantina per la sua espressività unica e diversa, più degli altri vini, rispetto agli altri produttori del territorio. Una bollicina molto fine, intensa, cremosa, piena in cui acidità, mineralità e sapidità si fondono in un gusto intenso e persistente.
Come ho già sottolineato, nasciamo per valorizzare un territorio nei secoli dedito alla viticultura per uso familiare.
Abbiamo voluto partire dal territorio, rispettandolo e cercando di capire i suoi segreti nascosti per la produzione di ottime uve. Il fare vino è interpretare la materia prima che il territorio di può offrire trasformandola in una buona bottiglia. È più facile “rovinare” quello che la natura ti offre piuttosto che saperla esaltare.
In tutto questo però pensiamo che sia importante essere conservatori del territorio e dei suoi frutti ed allo stesso tempo utilizzare l’innovazione per esaltarne i risultati.
Noi siamo inseriti nella classificazione “produzione in lotta integrata”. Non usiamo diserbanti in vigna, conduciamo per lo più con trattamenti bio ma se le vigne si ammalano, quale essere viventi, le curiamo con le migliori medicine, con lo stesso buon senso che usiamo per noi stessi e per i nostri figli!
Sicuramente i vini che noi produciamo hanno una spiccata caratteristica acida, sia sui bianchi che sui rossi, che maggiormente di altri meglio si accostano al cibo in quel connubio che, io credo, sia il miglior sposalizio della buona tavola.
Sia i bianchi che i rossi, come anche gli spumanti, si prestano ad accompagnare a tutto pasto sia i classici antipasti piemontesi, da ricordare il Salam ‘d patata (il salume povero del nostro territorio, 50% maiale e 50% patata bollita), ma anche con primi semplici o a base di ragù con carni bianche o pesce.
L’Erbaluce accompagna secondi di pesce, ma anche maiale e manzo in piatti con cotture semplici. Il Barbera e il Nebbiolo sostengono piatti più importanti come polenta e spezzatino o ciribici (altro piatto del territorio a base di frattaglie di maiale), o il classico arrosto o brasato.
Il passito infine si presta bene con dolci semplici, anche le paste secche (tipica del nostro territorio è la pasta di meliga, biscotti realizzati con la farina di mais, la meliga in piemontese), ma anche con formaggi molto stagionati ed erborinati. Ma volendo un abbinamento bizzarro si può accompagnare con una spuma di fegatini e per meditare anche con un pezzo di cioccolato fondente (con almeno il 65%-70% di cacao).
Nel nostro piccolo paesino in collaborazione con un gruppo di “ragazze” (della nostra età) si è lavorato per la raccolta delle ricette delle nonne in un ricettario, il Ricettario Rottarese. Tutti piatti che si sposano bene con le nostre tipologie di vino…tutti abbinamenti da scoprire e provare a realizzare ognuno con i propri gusti.
Dal Lunedì al Venerdì
9:30-13:30/14:00-18:00
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