La Vite Maritata

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Il nome caratteristico “La Vite Maritata” nasce da quelle che sono le pratiche agronomiche tradizionali del luogo, che prevedevano di coltivare la vite usando come sostegno i fusti di acero.

Gabriele Illuminati

Come nasce la passione e l’impegno nel produrre vino della vostra cantina

La cantina La Vite Maritata nasce nel 2008 da una riscoperta passione del titolare, Gabriele Illuminati, il quale sin da piccolo si prodigava, insieme al nonno Pasquale, alle mansioni di campagna e cantina. Era ancora bambino, siamo alla fine degli anni ’60 inizio ’70, giornate intrise di spensieratezza e di vitalità.

L’estate da poco passata, conclusi i bagni al mare con gli amici, si aspettava con ansia la vendemmia, momento di estremo sacrificio fisico per i suoi genitori ma anche di immensa convivialità per tutti, considerato dalla sua famiglia come un rito, una festa.

Tutta la famiglia era partecipe, il padre, il nonno, Gabriele ed i  suoi parenti in campagna, la mamma e la sorella in cucina a preparare pranzi e cene per 10/15 persone, tutti i giorni fino al riempimento dell’ultima cassetta, fino alla raccolta dell’ultimo racimolo d’uva.

Proprio durante questo periodo, per “alleviare” la fatica e contrastare quelle giornate ancora calde, in cantina si preparava una bevanda tipica del periodo, gradevolissima, leggermente frizzante e molto dolce a base di uve rosse pigiate, messe in un tino con l’aggiunta di poca acqua e fatta fermentare per alcuni giorni.

Passato detto tempo, il tutto veniva filtrato con un panno dalle maglie molto strette e quindi bevuta da tutti i presenti. Detta bevanda veniva chiamata in campagna acquaticcio, cioè acqua colorata.

Il nome caratteristico “La Vite Maritata” nasce da quelle che sono le pratiche agronomiche tradizionali del luogo, che prevedevano di coltivare la vite usando come sostegno i fusti di acero. Come da origine l’ubicazione della stessa è all’interno della proprietà di Gabriele, nelle colline del comune di Ripatransone, in Contrada Tosciano. La conduzione della cantina dal vigneto fino alla bottiglia è prettamente familiare, a garanzia della tracciabilità e della genuinità del prodotto.

Allo stato attuale la cantina ha di proprietà vigneti diversificati nelle seguenti tipologie: Passerina, Pecorino, Sangiovese e Montepulciano.

Da sempre la cantina punta ad una produzione di vini di qualità rivolgendo costantemente la massima cura ad ogni dettaglio e ad ogni prodotto nel rispetto del territorio e delle sue antiche tradizioni, infatti il motto è: Enologia, scienza no magia!

Quali sono i vini che producete?

  • Rosso Piceno Superiore DOP: 80% Montepulciano 20% San Giovese, fermentazione controllata in botte d’acciaio
  • Offida Pecorino DOCG: 100% Pecorino, fermentazione controllata in botte d’acciaio
  • Marche Passerina IGP: 100% Passerina, fermentazione controllata in botte d’acciaio
  • Rosso Piceno DOP: 50% San Giovese 50% Montepulciano, fermentazione controllata in botte d’acciaio
  • Metodo Classico: Passerina, lavorazione dalla prima alla seconda rifermentazione, alla sboccatura in azienda

Quale vino vi rappresenta maggiormente, e perché?

Il vino che rappresenta maggiormente la nostra azienda è il Rosso Piceno Superiore Cuore. La raccolta dell’uva di questo prodotto,  è più tardiva rispetto a quella tipica di quasi 25-30 giorni perché, in questo periodo, il grappolo perde una parte di acqua e naturalmente il prodotto è più concentrato.

Una volta raccolta l’uva, dopo la vinificazione, il vino viene messo nella botte grande di rovere per un periodo di circa 15 mesi.

Nel rapporto tra tradizione e ricerca della novità, vi sentite più innovatori o conservatori rispetto ai vini del territorio?

La coltivazione e il processo di lavorazione, sono rimasti quelli tradizionali, come la ricerca dei vitigni del territorio.

Abbinamento cibo-vino: quale ricetta si abbina meglio alle vostre bottiglie?

Per quanto riguarda i vini bianchi:

  • la Passerina è abbinabile con formaggi, verdure fritte e carni bianche
  • il Pecorino è abbinabile con l’arrosto di pesce e formaggi stagionati

Mentre per i vini rossi:

  • il Rosso Piceno con carni arrosto e i primi piatti con sugo di selvaggina
  • il Rosso Piceno Superiore Cuore con grigliate di carne

Infine il Metodo Classico è abbinabile con pesce e aperitivi di frutta. La ricetta locale del nostro paese, Ripatransone, risale circa alla fine del 1700 ed è chiamata stoccafisso in salsa.

Ingredienti:

  • stoccafisso cotto
  • peperoni
  • capperi
  • aglio
  • olio
  • erbetta
  • alici
  • tonno

Preparazione. Il procedimento non  è molto lungo e complicato. Bisogna tagliare tutti gli elementi ad eccezione dello stoccafisso e poi macinarli. Una volta macinati, vengono fatti bollire per 15 minuti creando così una salsa che verrà poi aggiunta allo stoccafisso fatto a pezzettini.

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