Spumante e champagne sono solo da grandi eventi e cerimonie? Non è esattamente così!
Negli ultimi tempi, infatti, la presenza delle”bollicine” sulle tavole italiane non è solo da aperitivo o come accompagnamento del dessert, nella sua versione dolce, o come brindisi prediletto per onorare le principali feste e occasioni speciali.
Per orientarsi in questo mondo, un consiglio che può essere utile è quello di verificare la quantità di zuccheri utilizzata. Si va dai meno zuccherati Brut, Dry ed Extra Dry, fino ai più zuccherati, come il Demi sec.
Il consumo di bollicine è notevolmente aumentato e concentrato durante tutto l’anno, addirittura i più appassionati le consigliano anche durante tutto il pasto.
La tendenza è quella di accompagnare tutte le pietanze di un pranzo con l’effervescenza di certi perlage , sia italiani come il Franciacorta, con uve aromatiche, sia d’oltralpe, come lo Champagne con lo Chardonnay, il Pinot Nero e il Pinot Meunier.
La storia narra che sia stato un monaco benedettino Dom Pierre Pèrignon ad inventare lo champagne, ma sembra sia solo una legenda, vero è che anche il Franciacorta “Curte Franca” nasce dalle sapienti mani dei monaci benedettini in Italia.
Ed è proprio dalla Franciacorta che iniziamo questo viaggio attraverso le bollicine.
Niente di meglio che un Franciacorta Saten per dare il via ad un banchetto con un aperitivo sia a base di crostacei ma anche con succulenti affettati e tartine di ogni tipo. Potrebbe essere un buon suggerimento un Franciacorta DOCG Saten Brut Millesimato Compagnoni, la cremosità del perlage, tipica di questo spumante, è data dalla minore pressione in bottiglia che conferisce una maggiore delicatezza allo spumante. Di un colore giallo oro molto carico, spesso, con spuma molto abbondante e perlage persistente di grande finezza. Al naso ha un ricco spettro di sentori che lo rende avvolgente.
Dalla Franciacorta ci spostiamo in Piemonte per assaggiare, insieme ad un risotto agli scampi, un metodo classico Alta Langa DOCG di Enrico Serafino. L’uvaggio è di Pinot Nero e Chardonnay con 36 mesi di permanenza sui lieviti. Bouquet delicato e armonioso con sentori di miele e fiori gialli, lievito e crosta di pane. Perlage minuto, intenso e persistente e sapore gradevolmente secco e sapido.
Un’esperienza particolare può invece fornircela un metodo Ancestrale, come Iseldo Ancestrale “Col Fondo” di Maule che, già nel nome, ricorda la sua particolarità. Non viene effettuata la classica “sboccatura” ed i lieviti restano in bottiglia fino al momento della degustazione.
I lieviti gli donano carattere e raffinatezza. Ancestrale Col Fondo dal colore giallo paglierino, presenta un perlage sottile e persistente. In bocca è vivace e perfettamente equilibrato da una buona acidità. Ottimo come aperitivo, con il pesce, risotti e carni bianche ma, in particolare, con il Baccalà alla vicentina dove il suo carattere asciutto e acidulo viene esaltato.
Prima di assaporarlo, è necessario capovolgere e scuotere la bottiglia, affinché il fondo diffonda tutto il suo aroma!
E per chiudere in dolcezza… un Fior d’arancio DOCG Bonfanti, spumante dolce dei colli Euganei, con uve Moscato giallo 100%, sfumature dorate con un perlage fine e persistente, acidità e freschezza che ben si abbinano ad una crostata alla frutta, magari con crema e fragoline di Nemi.
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