Luca Cimarelli

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Portare avanti la tradizione è uno dei pilastri del progetto aziendale, ci stanno molto a cuore i sacrifici fatti dalla nostra famiglia in passato. Per quanto riguarda i progetti aziendali cerchiamo di dare un taglio sia conservatore, sia innovativo; crediamo che un giusto mix di entrambi gli ideali sia il risultato migliore.

Luca Cimarelli e Tommaso Aquilanti

Come nasce la passione e l’impegno nel produrre vino della vostra cantina

L’azienda Cimarelli nasce a Staffolo (An) nel 1950, nell’area storica di produzione del Verdicchio dei Castelli di Jesi. Fino al 1993 si occupa esclusivamente di vendita di Verdicchio e Rosso Piceno sfuso.

Nel 1993 la famiglia Cimarelli con l’inserimento in azienda del giovane Luca decide di fare il salto di qualità iniziando anche ad imbottigliare gli importanti vini con due sole etichette: una di Verdicchio chiamato “Fra’ Moriale” ed una di Rosso Piceno chiamato “Grizio”.

Nel corso degli anni l’azienda arriva a coltivare 10 ettari di vigneto suddivisi in Verdicchio, per la maggior parte, Montepulciano e Sangiovese. Le vigne si trovano in contrada San Francesco ed in contrada Coste, nell’area sud della produzione di Verdicchio, la zona più calda. La produzione annua arriva a 50.000/60.000 bottiglie distribuite nel settore Ho.Re.Ca di tutta l’Italia ed in vari stati Europei.

La produzione è caratterizzata da un taglio artigianale e standard qualitativi elevati. Ad oggi la totalità delle etichette prodotte sono 7; 4 Verdicchio dei Castelli di Jesi, 1 Rosso Piceno, 1 Marche Rosso ed un Marche Rosato. Nel 2018 entra a far parte dell’azienda anche Tommaso Aquilanti, nipote di Luca, con la volontà di proseguire il grande progetto dei suoi nonni e bisnonni.

Quali sono i vini che producete?

I vini attualmente prodotti sono i seguenti:

  • Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico “Generazioni”: Selezione manuale delle uve 100%    Verdicchio, pressatura diretta del grappolo intero, decantazione statica del mosto, fermentazione a basse temperature, sosta sui lieviti in vasche di acciaio per 6 mesi.
  • Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore: Selezione manuale delle uve 100%
  • Verdicchio in contrada San Francesco, pressatura diretta del grappolo intero, decantazione statica del mosto, fermentazione a temperatura controllata, sosta sui lieviti e batonnage in vasche di cemento per 6 mesi.
  • Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore “Fra’ Moriale”: Selezione manuale delle uve 100% Verdicchio in contrada Coste, pressatura diretta del grappolo intero, decantazione statica del mosto, fermentazione a temperatura controllata, sosta sui lieviti e batonnage in vasche di cemento per 9 mesi, affinamento in bottiglia per 12 mesi.
  • Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore “Fra’ Moriale” Anniversario 25 Vendemmie 1993-2017: Selezione manuale delle uve 100% Verdicchio in contrada Coste da una vecchia vigna del 1970, pressatura diretta del grappolo intero, decantazione statica del mosto, fermentazione a temperatura controllata, sosta sui lieviti e batonnage in vasche di cemento per 18 mesi, affinamento in bottiglia per 9 mesi.
  • Igt Marche Rosato: Selezione manuale delle uve 100% Montepulciano, pigidiraspatura e alcune ore di macerazione pellicolare in pressa, decantazione statica del mosto, fermentazione a temperatura controllata, batonnage con le fecce fini in vasche di cemento per 6 mesi.
  • Igt Marche Rosso “Generazioni”: Selezione manuale delle uve 50% Sangiovese e 50% Montepulciano, pigidiraspatura, fermentazione a temperatura controllata, affinamento in vasche di acciaio per 6 mesi e 12 mesi in bottiglia.
  • Rosso Piceno Doc: Selezione manuale delle uve 100% Montepulciano, pigidiraspatura in parte e grappoli interi in parte, fermentazione a temperatura controllata senza aggiunta di lieviti, affinamento in vasche di cemento per 12 mesi e 12 mesi in bottiglia.

Quale vino vi rappresenta maggiormente, e perché?

l vino che ci rappresenta di più è il Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore “Fra’ Moriale”. Questo grande verdicchio è prodotto dal 1993, il primo anno di imbottigliamento.

Il nome“Fra’ Moriale” deriva da un cavaliere del Medioevo che, nel 1345, divenne capitano di ventura fece violente scorribande nelle Marche e come ne riferisce Matteo Villani nel libro III delle sue “Storie”: “e del mese di marzo del 1354 presono il castello delle Istaffole, pieno di molto buon vino“.

Così le gesta del condottiero rivelarono l’esistenza del vino di Staffolo; il Verdicchio dei Castelli di Jesi.

Il “Fra’ Moriale” è il nostro vino più rappresentativo, è un cru del vigneto in contrada Coste, la zona più calda di produzione del Verdicchio dei Castelli di Jesi. Grande struttura, minerali e sapidità lo caratterizzano; all’olfatto possiamo riconoscere i profumi della mandorla tostata, anice, acacia, agrumi, biancospino, fiori di campo e fieno!

Nel rapporto tra tradizione e ricerca della novità, vi sentite più innovatori o conservatori rispetto ai vini del territorio?

Portare avanti la tradizione è uno dei pilastri del progetto aziendale, ci stanno molto a cuore i sacrifici fatti dalla nostra famiglia in passato.

Per quanto riguarda i progetti aziendali cerchiamo di dare un taglio sia conservatore, sia innovativo; crediamo che un giusto mix di entrambi gli ideali sia il risultato migliore.

Ci definiamo innovativi dato che in ogni nuova vendemmia che andremo ad affrontare cercheremo di sperimentare sempre nuove tecniche, ma allo stesso tempo siamo conservatori nel mantenere gli standard tradizionali delle nostre uve raccolte.

Abbinamento cibo-vino: quale ricetta si abbina meglio alle vostre bottiglie?

Il Verdicchio dei Castelli di Jesi è il fedele compagno del pesce dell’Adriatico!

Stoccafisso all’anconitana, moscioli selvatici di Portonovo, spaghetti alle vongole veraci, rombo con le patate, sushi; ma anche bruschette al ciauscolo marchigiano, tartare di scottona, tagliatelle al tartufo. Insomma…chi più ne ha ne metta!

La ricetta tradizionale el nostro paese, Staffolo, è il coniglio in porchetta; si tratta di un secondo piatto, preparato con coniglio disossato, profumato al finocchietto selvatico e farcito con fegatini cotti in padella, gambi del finocchietto, pancetta, salsiccia o lardo.

Non esiste abbinamento migliore di Verdicchio e coniglio in porchetta, provare per credere!

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