Letteratura e scienza: dal mito di Ampelo allo studio dei vitigni

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Lo studio scientifico dei vitigni, ovvero la classificazione delle uve a seconda di criteri distintivi delineati, prende il nome di ampelografia. È una parola che, come altre nel mondo degli studi e delle discipline, deriva dalla fusione di due termini del greco antico. 

In questo caso, l’etimologia di ampelografia deriva dai termini ampelos (vite) e grafia (scrittura, descrizione). La vite, a sua volta, viene raccontata nella mitologia ellenica con una storia particolarmente interessante, benché storicamente non accertabile: quella del giovane Ampelo, amante di Dioniso.

In questi giorni nei quali siamo – nostro malgrado – costretti in casa, possiamo dedicare qualche minuto a rivivere il mito greco attraverso una storia d’amore dalla quale, pur con una certa forzatura, deriva quell’interesse per il vino di enologi, sommelier e degustatori amatoriali che in alcuni casi somiglia proprio a un amore.

Ampelo e Dioniso, un amore di...vino

Dioniso è nella mitologia ellenica arcaica il dio della linfa vitale delle piante. Solo successivamente gli Elleni lo iniziano a venerare come dio dell’estasi, dei sentimenti più liberi e allegri, dell’espressione del corpo e della gioia libidinosa. In un senso più lato, la sua “elezione” a dio del vino richiama proprio la felicità che la bevanda suscita nel suo bevitore: allegria, euforia, gioia di vivere.

Quella di Dioniso è una figura multiforme, che si discosta ampiamente dall’evoluzione romana in Bacco: è metà divinità e metà animale, è istinto e scintilla, è sia uomo che donna.

Figlio di Zeus, il mito della nascita dionisiaca (il “nato due volte”) è spesso dibattuto: sarebbe stato in ogni caso figlio di Semele, morta durante il parto per volontà del Padre degli dei e poi cresciuto in una coscia dello stesso Zeus. La vita di Dioniso fu errante, vagabonda, ricca di amori e passioni, dal matrimonio con Arianna alle relazioni con Prosimno, Chirone e Ampelo.

Proprio quest’ultimo è un amore disperato, poiché Ampelo muore ancora giovane per una punizione di Ate, dea della malizia, che gli riserva la mortale puntura di un tafano. Ancora innamorato, Dioniso chiede pietà alle Moire (ovvero le personificazioni del destino) per il satiro, che viene trasformato in un tralcio di vite.

È qui, secondo la mitologia, che la vite perde la sua qualità più prettamente terrena per assumere una dimensione divinizzata. Non è più solo una pianta, ma è la pianta per la quale Dioniso figlio di Zeus ha parlato. L’amore carnale per il giovane Ampelo diviene così amore per la vite, per l’uva e il suo succo più bevuto, il vino appunto.

Che cos'è l'ampelografia?

Abbiamo accennato all’ampelografia come allo studio scientifico dei vitigni e delle varietà di vino presenti in natura. Quello che non sappiamo, però, è che sin dall’antica Roma le uve erano catalogate e studiate anche in assenza di mezzi di analisi moderni.

Fu Lucio Giunio Moderato Columella, il padre della scienza agricola romana (il De de rustica, opera in dodici volumi, è ancora oggi leggibile per intero), a pubblicare un primo lavoro di approfondimento sulle uve, distinguendone ben quaranta e dividendole per produttività, forma e valore.

Uno dei massimi lavori dell’epoca contemporanea è il Dizionario agrario dell’Abate Rozier, nel quale è inserito un ampio catalogo di vitigni a cura di Antoine Chaptal. Il periodo che va dal XVIII al XIX secolo coincide con l’espansione della cultura enologica in America, ma anche con la drammatica espansione del fenomeno della fillossera. 

È proprio questa emergenza botanica che spinge, a cavallo tra Ottocento e Novecento, studiosi italiani ed europei ad incrementare lo studio ampelografico sui vitigni con l’obiettivo di ottenere delle uve resistenti a questo insetto. Allo stesso tempo, si migliora la qualità generale del vino, trasformandolo da bevanda di infima qualità a eccellenza della produzione internazionale.

Nel Novecento l’apporto statale all’enologia e all’imprenditoria vinicola rendono l’ampelografia sempre più importante nello studiare leggi, regolamenti e disciplinari che faranno dell’Italia il più importante produttore di vino al mondo.

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