Da Milano e da Verona arrivano i due dolci “per eccellenza” del Natale. Con quale vino è giusto abbinarli in occasione delle festività? Te lo svela Wineowine!
La storia del panettone è antichissima, e risale almeno al Cinquecento. Il suo nome deriverebbe da quello di Toni, un pasticcere che – con un pizzico di creatività – riuscì a trasformare i pochi ingredienti a sua disposizione in un pane dolce lievitato che sarebbe diventato uno dei simboli del Natale.
Il pandoro sarebbe invece addirittura di epoca romana. Ce lo racconta Plinio il Vecchio, che testimonia l’esistenza di un panis preparato dal cuoco Virgilio Stefano Seneca con pochi ingredienti: farina, burro e olio. Furono però i veronesi, a fine Ottocento, a trasformarlo mutuando la ricetta del nadalin.
Esistono oggi delle vere e proprie “fazioni” a favore dell’uno o dell’altro dolce natalizio, ma qualsiasi sia la scelta è difficile resistere a queste golosità durante ogni momento della giornata, già a partire dalla colazione.
Se lo si preferisce come conclusione di un pasto, oppure per accompagnare le lunghe giornate festive in compagnia di amici e parenti, si può pensare anche di servirlo insieme a un buon calice di vino. La scelta però va ponderata con attenzione: meglio un bianco o un rosé? Le bollicine sono ammesse?
Scopriamo insieme come abbinare il vino a pandoro e panettone.
Il pandoro è un dolce laborioso, dal sapore dolce e “grasso” grazie alla presenza generosa del burro. Per questo motivo ha bisogno di un tipo di vino che riesca ad esaltare i suoi sapori senza tuttavia coprirli.
La scelta può dunque ricadere, a piacimento, su tre tipologie di vini: un rosso liquoroso (come il Porto o il Marsala), un bianco passito o delle bollicine (Champagne o Spumante che esso sia).
Wineowine ti consiglia un passito piemontese, la Malvasia di Casorzo DOC della Cantina di Casorzo. Un vero e proprio nettare, coltivato in media collina, da abbinare tanto alla pasticceria quanto ai formaggi stagionati. Molto interessante anche l’abbinamento con il vino marchigiano Passerina “Clelia” di Terra Fageto: di colore giallo luminoso, ha un perlage fine e in bocca risulta piacevole e delicato.
Armonia o contrapposizione? La scelta nell’abbinamento tra vino e panettone può giocarsi su due fronti diametralmente opposti. Se si vuole puntare su un carattere simile, un matrimonio di convenienza che soddisfi tutti, si può optare infatti per una Vernaccia, che riesce a valorizzare tutto il bouquet di sapori che scaturisce dal tipico dolce meneghino.
Risultato simile lo si ottiene, anche in questo caso, con il Passito. Il più conosciuto arriva dall’isola di Pantelleria, da dove arriva il Lunantes DOC 2016 dell’azienda vinicola Il Serralh, caratterizzato da note dolci e fresche, con sensazioni di frutta fresca ed erbe aromatiche.
Rimanendo nell’Italia continentale vale la pena sperimentare un incontro con il Vin Santo DOC dei Colli dell’Etruria di Villa Corliano. Dalle belle tonalità dorate è decisamente persistente e viene fermentato per ben cinque anni in piccoli caratelli lignei da massimo 100 litri.
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