Le mille sfumature del Sangiovese

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Un vino che ha un’origine che si perde nella notte dei tempi, pare che risalga addirittura alla civiltà etrusca, periodo nel quale si fa risalire la coltivazione di questo vitigno.

Si tratta del Sangiovese, un vino a bacca nera che è molto diffuso nelle regioni della Toscana, dell’Emilia Romagna e Marche. Si può definire il vino per eccellenza nelle occasioni di convivialità, ideale per ogni situazione e simbolo indiscusso della tradizione italiana, popolare, dal gusto intenso e rotondo.

Le sfumature del Sangiovese: caratteristiche organolettiche

Il Sangiovese ha delle caratteristiche peculiari che lo rendono unico nel suo genere.

Il suo vitigno si contraddistingue per una foglia media, trilobata e pentalobata, mentre il grappolo può essere compatto, medio, cilindrico o piramidale. L’acino ha dimensione media-grande, forma ovoidale, con la buccia pruinosa,  di colore blu-nera.

Il vino si presenta con un colore rosso rubino dalle venature violacee, l’intensità del colore varia in base “all’età del vino”, si passa infatti da un colore molto intenso per i vini novelli, fino a degradare a colori più forti per vini più maturi.

Le mille sfumature del Sangiovese

Oltre i colori anche i sapori variano in base all’invecchiamento del vino, infatti si passa dal fruttato che si percepisce maggiormente nei vini novelli, arricchito da sentori di more, prugne, amarene e viole, mentre nelle bottiglie più longeve, questo sapore si affievolisce, diventando più delicato.

Il Sangiovese possiede un carattere acido e tannico, anche in questo caso, i vini più giovani hanno queste caratteristiche più accentuate, molto spesso corrette dalla maturazione in botte, in questo modo assume un sapore deciso, un po’ amarognolo.

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