Dalla religiosità di Assisi alle atmosfere internazionali di Perugia, dai borghi storici di Spello e Todi fino alla natura di Torgiano, la Strada dei Vini del Cantico si inserisce nel cuore di quella regione che tutti conoscono come il Polmone verde d’Italia, l’Umbria appunto.
Un itinerario di turismo enologico che sin dal 2002 si propone di valorizzare una specifica identità storico-culturale, quella dei comuni partecipanti, attraverso il ricorso alla conoscenza dei vini che vi si producono in zona.
Volendo definire una sorta di itinerario che tocca tutti (o buona parte) questi comuni si potrebbe disegnare un anello che da Perugia vira verso sud, toccando Assisi, Spello e Todi, per poi risalire verso Bettona, Marsciano e San Martino in Colle. Quasi duecento chilometri di pura bellezza umbra, ideale per un weekend che resta nel cuore.
Sin dall’epoca romana (ne parla addirittura Plinio il Giovane nei suoi scritti) il vino umbro è particolarmente apprezzato alla corte imperiale per le sue innumerevoli qualità organolettiche.
Numerose le produzioni enologiche umbre che ricadono nella Strada dei Vini del Cantico, tra le quali una DOCG (Torgiano Rosso Riserva) e cinque DOC (Assisi, Torgiano, Colli Perugini, Colli Martani, Todi).
La grande ricchezza in vini di questo territorio è da ricercarsi prevalentemente nelle ottime condizioni climatiche, nel clima mediterraneo tipico dell’entroterra che mitiga il calore con la vicinanza agli Appennini e culla le uve, soprattutto Sangiovese, in misura tale da ottenere un vino brillante, delicato ma corposo dopo lunghi invecchiamenti.
Il Torgiano Rosso Riserva è un vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita, vera eccellenza dell’enologia umbra. L’uso preponderante delle uve Sangiovese viene inframmezzato da altri vitigni di zona, come ad esempio il Canaiolo, il Trebbiano ovvero Ciliegiolo e Montepulciano, ma mai oltre il 30% complessivo.
Quello di Torgiano è un vino storico, che ha ottenuto la DOC nel 1978 e la DOCG soli dodici anni dopo, primo vino dell’Umbria a potersi fregiare di questo riconoscimento.
Lungo la Strada dei Vini del Cantico la bellezza dei borghi fa sì che una sosta sia poca, due siano appena sufficienti e solo dalla terza in poi si possa approfittare in pieno delle splendide località che ci circondano.
Se di Assisi tutti conosciamo il ruolo che riveste nella storia cristiana, grazie alla presenza dei luoghi della vita di San Francesco, forse meno fama ha il suo antico borgo, ricchissimo di architetture medievali perfettamente conservate.
Di particolare pregio i vicoli di Spello, la città dei fiori e del verde: che sia Via Cappuccini o una delle tante viuzze secondarie, difficilmente troverete una casa o un balcone disadorno, per una località che fa dell’arricchire ogni luogo il suo vanto.
Pregevole il colle sul quale poggia Todi, in piena valle del Tevere. Qui si apprezzano le particolari architetture del Duomo dell’Annunziata (che appare quasi “tagliato”), del Palazzo dei Priori e delle mura di cinta del borghetto.
Curiosa infine la fama di Marsciano, la città del laterizio: qui, tra antiche porte e suggestivi edifici storici, la storia industriale della località si apprezza nelle architetture, tra coppi e mattoni dall’inconfondibile colore ocra.
L’apprezzamento del vino umbro con le specialità del territorio risulta compito sicuramente facile ma non per questo ingrato. Sappiamo infatti che da qui procede l’antica tradizione norcina che, dalla città di San Benedetto, ha distribuito la sapiente lavorazione delle carni di maiale in tutto il mondo.
Non è dunque un caso che il sommelier, il cameriere o l’esperto di prodotti tipici vi suggerirà di abbinare il buon vino dell’Umbria con i salumi, dei quali Norcia è capitale per meriti storici e non solo. Un tagliere di coppa, porchetta, salsicce lasciate essiccare naturalmente, prosciutto e salumi vari sarà il perfetto accompagnamento di sapori a un calice di rosso.
Parimenti può dirsi per i tradizionali formaggi dell’Umbria, particolarmente il pecorino o la ricotta salata, così come il formaggio farcito o il Raviggiolo. Il tutto, grazie al suo tenore intenso e saporito, ben si sposa con la ricchezza di un vino che non sovrasta bensì accompagna queste delikatessen del territorio.
Dai primi piatti a base di sughi di carne (soprattutto cinghiale e lepre) fino ai secondi di selvaggina e cacciagione, un buon pranzo umbro non mancherà di questi tre elementi essenziali: carne, formaggio e vino rosso. Prosit!
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