Prima che il gallo … C(hi)anti

Prima che il gallo c(h)ianti

Prima che il gallo … C(hi)anti

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Si tratta di un  vino, quale il Chianti Classico, che si può vantare di essere uno dei più nobili al mondo, porta il nome della sua terra natia ed è una garanzia di qualità.

La sua produzione avviene in un territorio molto ampio, quasi 70 milla ettari, in zone di pregio (che includono otto comuni) come Greve in Chianti, Tavernelle Val di Pesa, San Casciano in Val di Pesa, Barberino Val d’Elsa che appartengono alla provincia di Firenze, ma non si possono non annoverare anche Gaiole, Radda in Chianti, Castellina in Chianti, Castelnuovo Berardenga della provincia di Siena.

Il Chianti Classico ha una regolamentazione precisa, data dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto ministeriale relativo al riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata e Garantita – D.O.C.G.

Storia e origini dello stemma e del Chianti Classico

La storia che si cela dietro la produzione di questo vino è davvero affascinante e piena di colpi di scena.

Il Gallo Nero è da sempre simbolo del Consorzio del Chianti Classico.

Le origini di uno degli stemmi più famosi al mondo sono da ricercarsi ai tempi delle lotte medievali, di cavalli e cavalieri, quando i territori si conquistavano a colpi di spada.

Questa volta, però, si decise di riporre le armi, ed affidare la determinazione dei confini a due cavalieri. La storia è questa: Siena e Firenze, da tempo in lotta per accaparrarsi questo meraviglioso angolo di Toscana, decisero di affidarsi ad un giudice singolare: un gallo.

Uno con i colori senesi, l’altro con quelli fiorentini. Il confine sarebbe stato fissato nel punto in cui i due cavalieri si fossero incontrati, partendo all’alba, al canto del gallo, dalle rispettive città.
I senesi scelsero di affidarsi ad un gallo bianco, che rimpinzarono di cibo, con la convinzione che all’alba questo avesse cantato con più voce.
I fiorentini scelsero invece un gallo nero, lasciato a digiuno.

Il risultato? Lo stemma parla chiaro! Il gallo nero, affamato, iniziò a cantare prima dell’alba, quando il cavaliere fiorentino si mise in cammino.
Il gallo bianco, sazio e beato, continuò a dormire ben oltre lo spuntar del Sole e con lui il cavaliere senese, che si incamminò più tardi di quello fiorentino.
Fu così che i due cavalieri si incontrarono a soli 12 Km dalle mura di Siena e Firenze da allora potè annettersi il territorio del Chianti.

Il Chianti Classico oggi

Il Consorzio del Chianti nacque nel 1924, nel 1932 furono stabilite le prime sei sottozone, sette dal 1996.
Nel 1967 ci fu il riconoscimento a DOC e nel 1984 venne insignito della DOCG.
Dal 1996 il Chianti Classico si stacca definitivamente dal mondo del Chianti, con un disciplinare di produzione che prevede rese più basse e definitiva esclusione di uve a bacca bianca. Impiego di minimo 80% di Sangiovese, i complementari possono essere i vitigni autoctoni come Colorino, Canaiolo e Malvasia nera, oppure gli internazionali,  Cabernet Sauvignon e Merlot.

Oggi il territorio del Chianti Classico abbraccia nove comuni sulle colline tra Firenze e Siena, con circa 70.000 ettari di vigneti, sui quali, ogni mattina, al canto del gallo nero, sorge uno splendido sole.

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