Tenuta Gatto, la viticoltura eroica in Sicilia

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Pratichiamo la viticoltura eroica, poiché molte delle nostre lavorazioni - per le caratteristiche morfologiche del territorio - possono avvenire soltanto manualmente.

Santi Gatto

Come nasce la passione e l'impegno della produzione enologica?

La mia passione nel fare vino nasce dal fatto che sin da piccolo ho frequentato vigneti e palmenti, in particolare modo quelli di famiglia, con particolare interesse e divertimento nel periodo della vendemmia nel trasformare l’uva in mosto e successivamente in vino.

Col tempo ho maturato che poteva essere un’opportunità e una soddisfazione riprendere e innovare il piccolo vigneto di famiglia riprendendo, come senso di continuità, quello che avevano fatto i miei avi per i quali era fonte di guadagno.

Così, con la collaborazione di mio padre nel 2007 abbiamo estirpato e re-impiantato il nuovo vigneto e nel 2015 abbiamo realizzato la cantina in cui lavoriamo esclusivamente le nostre uve per ottenere il nostro vino.  

Quali sono i vini prodotti dalla cantina?

Attualmente produciamo un vino solo, il Chiano Conti DOC FARO, con circa 6000 bottiglie ad anno. Abbiamo scelto di fare questo prodotto perché la superficie e la conformazione del terreno sono peculiarità indispensabili per ottenere un vino di questo tipo cioè di altissima qualità.

Nel nostro territorio i due vitigni più antichi della zona e principali della DOC FARO, il nerello mascalese e nerello cappuccio, sono adatti alle condizioni di terreno e microclima in cui si trova il vigneto.

Quale vino vi rappresenta maggiormente, e perché?

Al momento produciamo solo un vino, il Chiano Conti, ed abbiamo iniziato con questo perché assomiglia molto a quello che facevamo prima di rinnovare il vigneto.

Inoltre entro quest’anno usciremo con un’altra etichetta di vino bianco ottenuto da uve nere vinificate in bianco. La varietà di queste uve è il nerello mascalese e sarà un IGT Terre Siciliane.

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Il vostro territorio ha una forte connotazione enologica. Come sfruttate questo rapporto nella vostra produzione?

Nella zona di Messina, nel passato la viticoltura era molto diffusa, infatti la produzione di vino era una delle attività principali.

Il vino, oltre al consumo in città, veniva esportato pure in Francia per tagliare i vini francesi. Con lo sviluppo e la richiesta crescente di agrumi, soprattutto limoni, e dato che nella zona del messinese c’è molta acqua perché buona parte del territorio è occupato dai monti Peloritani, molti vigneti vennero convertiti in agrumeti, ragion per cui, attualmente, le aziende che producono vino sono poche e piccolissime ed infatti la costituzione del DOC Faro è avvenuta solo da una quarantina d’anni.

È una DOC di vini di alta qualità molto legati al territorio, ad esempio il nostro vino è ottenuto da uve soggette alle influenze climatiche (soprattutto ai venti dello stretto di Messina), al tipo di terreno, all’altitudine e alla morfologia del suolo in quanto terrazzato. È per questo motivo che pratichiamo una viticoltura eroica, in quanto tutte le lavorazioni possiamo farle solo manualmente. 

Abbinamento cibo - vino: quale ricetta ci consigliate e perché?

Il Chiano Conti si abbina bene con piatti di carne tipo arrosto e con formaggi a pasta dura.

Personalmente io lo consiglio alle braciole alla messinese oppure alla carne di castrato o agnellone alla brace.

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