La passione per il vino scorre nelle vene della nostra famiglia da cinque generazioni. Tutto ebbe inizio nel 1882, quando Angiolo Piccini fondò l’azienda nel comune di Poggibonsi. Da allora l’amore per la terra e il rispetto della tradizione sono andati di pari passo con la volontà di scrutare e anticipare il futuro. Di generazione in generazione l’azienda non ha mai smesso di prosperare, nemmeno durante gli anni più bui e tetri del XX secolo. Dal 1984, col trasferimento a Castellina in Chianti, la Piccini ha goduto di una crescita esponenziale, al punto di espandersi con successo sui più importanti mercati internazionali. Lo slancio non si ferma, e ad oggi, nel 2020, i nostri vini fanno bella mostra di sé sugli scaffali di oltre 85 paesi. Nel corso della sua storia secolare, l’azienda ha costantemente investito in nuove proprietà, tanto che oggi sono ben cinque le tenute entrate nel novero della Piccini. Ognuna di esse rappresenta un’eccellenza vitivinicola italiana: il Chianti Classico, Montalcino, la Maremma, il Vulture e l’Etna.
Un aneddoto che mi strappa sempre un sorriso riguarda un episodio di tanti anni fa avvenuto a Poggio Teo, una delle vigne più iconiche della nostra azienda agricola Valiano, nel Chianti Classico. Quel giorno ero sgattaiolato via per ammirare la maturazione dell’uva, ma tanta era l’enfasi che avevo messo nelle gambe che inciampai. Nel tentativo di riacciuffarmi, mio padre perse l’equilibrio e capitombolò per terra, facendo ruzzolare a sua volta mio nonno.