Tenuta dell'Ugolino

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Attraverso il vino si riesce a far conoscere il proprio modo di essere, di fare, la propria filosofia in tutto il "mondo". Dentro una bottiglia, stappata in qualsiasi latitudine e longitudine, c’è questa storia qui, c’è questo clima, questo territorio, questa filosofia, questo rispetto, questa passione.

Come nasce la passione e l’impegno nel produrre vino della vostra cantina

Quasi per caso, come tutte le cose che poi hanno significato nella vita. Nostro padre volendo tornare alle origini (dopo aver viaggiato per molto tempo per lavoro) acquistò un casolare con un terreno dove era presente “il seme” una piccola porzione di verdicchio.

Inizialmente per gioco e per curiosità abbiamo iniziato a vinificare le uve di questo vecchio vigneto. Con il passare degli anni questo “seme”ha messo le radici e ci ha portato fino all’attuale realtà.

Quali sono i vini che producete?

Il nostro cavallo di battaglia è un Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico, Le Piaole, metà della nostra produzione è sua. Le Piaole è il nome delle vecchissime strade, presenti anche qui nel bordo alto dei nostri vigneti, che un tempo venivano utilizzate dai contadini del posto come scorciatoie per arrivare velocemente al paese, stradine rapide ma ripide, che ho visto riportate in molte mappe storiche della zona, appunto anche qui vicine ai vigneti della Tenuta.

Le Piaole è un Verdicchio in purezza che fermenta a temperatura controllata inferiore ai 16 gradi e poi matura in botti di acciaio inox per almeno quattro mesi, prima di affinare in bottiglia per un ulteriore mese.

Quindi abbiamo un Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore, che è il nostro Vigneto del Balluccio, Balluccio che è il nomignolo con cui tutti chiamavano il mio bisnonno a cui piaceva tanto ballare. Il Vigneto del Balluccio è un Verdicchio di uve scelte, matura in botti di acciaio inox per otto mesi e poi affina in bottiglia per altri quattro mesi.

Da un paio di anni, produciamo anche uno Spumante Brut, Maltempo, che abbiamo chiamato così perché proprio la zona più vicino al fosso da cui raccogliamo le sue uve era detta un tempo il Fosso del Maltempo (o delle macinare). Sempre nelle mappe storiche era segnato infatti questo fosso che, con il cattivo tempo, si riempiva di acqua e così muoveva le macine a ruota che lavoravano il grano.

Ora invece è detto Fosso del Granchio Nero, perché ci vivono dei rari esemplari di questa specie ed è indicato anche come percorso naturalistico. In quella ubicazione i vigneti, ombreggiati dalla vegetazione fluviale e dai pioppi, hanno una maturazione più lenta, fornendo chicchi verdi e poco alcolici, ideali per uno spumante. Il nostro spumante è prodotto con Metodo Martinotti, fermenta in acciaio sotto i 14 gradi e poi prende spuma in autoclave per 120 giorni.

Quale vino vi rappresenta maggiormente, e perché?

Il vino a cui siamo legati principalmente è il Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore Vigneto del Balluccio.

Siamo legati a questo vino perchè è stata una sfida iniziata circa 25 anni fa (prima annata 1998). È un cru, quindi lo otteniamo solo da 1.5 ha di vigna. Utilizziamo lieviti indigeni (cosa che faremo da quest’anno anche con le Piaole).

Ogni anno varia la sua produzione (dipende dalla benevolenza del clima). Un vino nato dal cuore e dalla voglia di rappresentare al meglio il nostro territorio ed il nostro microclima.

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Nel rapporto tra tradizione e ricerca della novità, vi sentite più innovatori o conservatori rispetto ai vini del territorio?

Attraverso il vino si riesce a far conoscere il proprio modo di essere, di fare, la propria filosofia in tutto il “mondo”. Dentro una  bottiglia, stappata in qualsiasi latitudine e longitudine, c’è questa storia qui, c’è questo clima, questo territorio, questa filosofia, questo rispetto, questa passione.

Anche se non si è appassionati dello specifico vino, lui è un ambasciatore del territorio e dei posti in cui tutto nasce. Quindi, vino non solo come fine, ma come mezzo per arrivare alle menti e ai cuori delle persone.

È questa filosofia che in questo momento ci anima di più. Allo stesso tempo abbiamo, con l’obiettivo di limitare l’intromissione dell’uomo nella vita naturale del vigneto, intrapreso un percorso di produzione rispettosa dell’ambiente.Quindi possiamo dire che ci sentiamo conservatori rispetto ai vini del territorio

Abbinamento cibo-vino: quale ricetta si abbina meglio alle vostre bottiglie?

Maltempo si abbina con Mazzancolle carciofi mandorle e cavolo fermentato e passion fruit.

Le Piaole rende al meglio Tentacoli di polipo, insalatina di pomodorini capperi cipolla in carpione e maionese di pomodorini con basilico e finocchietto.

Vigneto del Balluccio infine viene valorizzato al meglio da un petto di faraona cotto a bassa temperatura farcito di interiora. Salsa di fondo di faraona e tamarindo maionese ponzu agli agrumi.   

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