Le interviste di Wineowine

Tenuta Valle delle Ferle

Per mantenere viva la tradizione contadina

Condividi le nostre storie sui social

Come nasce la vostra passione per la produzione di vino?

Due ingegneri, profondamente innamorati del proprio territorio e winelovers per vocazione, nel 2016, scoprono per caso la Valle delle Ferle, dieci ettari di vigneto, le più antiche vigne di Caltagirone, nel cuore della Sicilia, che si estendono lungo la più antica strada del vino d’Europa.

Nemmeno un attimo di esitazione e capiscono che quel luogo è ciò che permetterà loro di realizzare il loro sogno: raccontare il proprio territorio attraverso un calice!

È così che nasce Tenuta Valle delle Ferle.

Valle delle Ferle

Quali sono i vini che producete?

Due sono i vitigni che costituiscono i 10 ettari di vigneto di Tenuta Valle delle Ferle: Frappato e Nero d’Avola e tutti i vini prodotti dall’azienda sono ottenuti da questi due vitigni e dalle sole uve di proprietà della Tenuta, le uniche di cui possiamo garantire la qualità. La scelta di utilizzare solo i vitigni autoctoni della zona è stata dettata dalla convinzione che la qualità di un vino non può prescindere dal suo terroir: il vino è storia di un territorio, ne è la più autentica espressione; vino e territorio sono due elementi complementari, l’uno non è completo senza l’altro e soprattutto nessuno dei due può considerare valorizzate al meglio le sue qualità in assenza dell’altro. Queste considerazioni sono il motivo per cui, nella nostra produzione aziendale, si dà grande importanza all’utilizzo dell’acciaio: non vogliamo in alcun modo coprire le peculiarità che il territorio di Caltagirone conferisce ai nostri vini. Ogni singola fase del processo produttivo avviene in regime biologico.

Più nel dettaglio, i vini da noi prodotti sono: Frappato, Nero d’Avola, Cerasuolo di Vittoria, un Rosato ottenuto da uvaggio di Frappato e Nero d’Avola e un Bianco ottenuto da un uvaggio vinificato in bianco di Frappato e Nero d’Avola.

Qual è il vostro 'vino del cuore'?

Chiedere ad un produttore di scegliere tra i suoi vini è un po’ come chiedere ad un genitore di scegliere tra i suoi figli: ogni vino, ogni sua annata raccontano un diverso aspetto caratteristico della Valle delle Ferle.

Possiamo, tuttavia, dire che il Cerasuolo di Vittoria è probabilmente il vino che ci rappresenta maggiormente; non a caso, quando parliamo del nostro vigneto, non lo definiamo né di Frappato né di Nero d’Avola ma di Cerasuolo. Negli anni ’70, quando è stato impiantato il vigneto di Tenuta Valle delle Ferle, l’unico vino che si produceva a Caltagirone era quello che qui chiamavano “Cerasuolo di Caltagirone”, oggi Cerasuolo di Vittoria. Motivo per cui i vigneti venivano impiantati “mischiati”, ossia alternando in maniera casuale lungo lo stesso filare viti di Frappato e viti di Nero d’Avola. Trovandoci ad oltre 400 metri di quota, i due vitigni maturano quasi contemporaneamente, aspetto che consente, a fine settembre, di vendemmiare insieme le due varietà e produrre il Cerasuolo di Vittoria direttamente dall’uvaggio di Frappato e Nero d’Avola e non come un blend di cantina. Oggi, noi continuiamo a produrre il Cerasuolo di Vittoria Tenuta Valle delle Ferle esattamente così come si faceva oltre quarant’anni fa, da un uvaggio in campagna. Aspetto che ci rende impossibile qualsiasi aggiustamento di cantina: ogni annata è profondamente diversa dalla precedente perché diverse sono le condizioni climatiche che l’hanno caratterizzata e perché diversa sarà anche la percentuale dei due vitigni nel vino (ogni anno ci sarà una pianta che produce di più, una che produce di meno; essendo piante anziane, qualcuna magari si prenderà “un anno sabbatico” e non produrrà affatto).

Possiamo quindi asserire che il Cerasuolo di Vittoria, unica DOCG che abbiamo in Sicilia, è il vino che meglio ci permette di tramandare la tradizione vitivinicola di Caltagirone e quindi di raccontare il nostro territorio.

Scopri i vini di Tenuta Valle delle Ferle su Wineowine

Tradizione o innovazione: qual è il vostro leitmotiv?

Lavoriamo con viti di oltre quarant’anni di età, alle quali guardiamo un po’ come fossero le nostre “nonnine” che, mentre lavorano la maglia con gli uncinetti, raccontano a noi nipoti la storia dei loro luoghi. Ci raccontano di quando, oltre 4000 anni fa, i trafficanti Egei della colonia greca di Kamarina, attraversando le colline di Niscemi e Vittoria, arrivavano fino a Caltagirone per acquistare le anfore ed il vino, che avrebbero poi commercializzato per tutto il Mediterraneo.  Ci raccontano di quando, qui a Caltagirone, l’unico vino che si produceva era il “Cerasuolo di Caltagirone”, ottenuto da questa vigna mischiata, che oggi consideriamo memoria storica di ciò che è stato.

Una vigna stanca, dalla resa di soli 20 q/ha, che tuttavia non vuole smettere di raccontare; una vigna che merita rispetto quasi reverenziale, che impedisce il ricorso a vendemmie meccanizzate; ogni singola vite va trattata come se fosse l’unica nel vigneto, impossibile il ricorso a qualsiasi lavorazione meccanizzata.

Produrre Frappato e Nero d’Avola in purezza da una vigna in cui, lungo lo stesso filare, viti di Frappato e viti di Nero d’Avola si alternano in modo casuale implica una mole di lavoro non trascurabile, ma tuttavia nessuna di queste lavorazioni manuali “obbligate” è per noi un fardello. Quando nel 2016 abbiamo rilevato i 10 ettari di vigneto più anziani di Caltagirone, ciò che cercavamo era proprio questo: mantenere viva la tradizione contadina di questi luoghi. Perfino il nostro modo di produrre il Cerasuolo di Vittoria è rimasto lo stesso di 40 anni fa.

Sappiamo, tuttavia, che in un mondo in continua evoluzione non si può pensare di rimanere lontani dal progresso, sarebbe un errore clamoroso. Il progresso tecnologico, se utilizzato nel modo corretto, è ciò che consente all’uomo di evolversi. Grazie a questo processo tecnologico possiamo oggi produrre vini, come ad esempio il Frappato in purezza, ottenendo risultati impensabili 20 anni fa. L’innovazione tecnologica nel processo di vinificazione è indispensabile per ottenere prodotti di qualità ed è per questo che, in cantina, abbiamo aperto le porte all’innovazione.

Produciamo il Cerasuolo di Vittoria come da tradizione, ma ci piace anche metterci in gioco e innovarci ed ecco che possiamo affermare con certezza di essere stati i primi ad aver prodotto un blanc de noir ottenuto da un uvaggio di due uve a bacca nera.

Noi riteniamo, insomma, che non si possa scegliere tra tradizione ed innovazione. Questi due aspetti, apparentemente così diversi tra loro, sono in verità imprescindibili se si vuole lavorare rispettando determinati standard di qualità senza mai rimanere indietro in un mondo in continua evoluzione.

Come possiamo abbinare i vostri vini in tavola?

Niente è più importante di un corretto abbinamento vino – cibo: anche il migliore dei vini, se abbinato alla pietanza sbagliata, potrebbe far precipitare la nostra esperienza sensoriale.

In linea di massima, consigliamo di abbinare il Nero d’Avola con piatti elaborati, salumi e formaggi di media stagionatura; il Frappato è ideale con primi piatti a base di verdure, formaggi freschi e di media stagionatura ma anche con piatti di pesce, come ad esempio paste al tonno; il Rosato si abbina bene a cruditè di pesce, formaggi freschi e verdure grigliate; il Bianco si sposa bene con antipasti di mare, formaggi freschi e primi piatti di pesce. 

Sul Cerasuolo di Vittoria ci piace consigliare un abbinamento un po’ più preciso: Cerasuolo di Vittoria e manzo speziato, liquirizia, chiodi di garofano e carruba con zucca in agrodolce e crema di porro. Un abbinamento che, quest’anno, abbiamo presentato, insieme agli chef Domenico Colonnetta e Francesco Patti del ristorante stellato “Coria” di Caltagirone, al Merano Wine Festival, una delle più importanti manifestazioni del mondo enologico italiano.

Assistenza

06 622 880 07

Dal Lunedì al Venerdì
9:30-13:30/14:00-18:00
assistenza@wineowine.com

Seguici

Parlano di noi