Terre di San Ginesio

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Siamo l'unica cantina che ha abbinato alla produzione di vini "crudi" anche quella del vino cotto, salvaguardando la tradizione ma utilizzando procedimenti ed attrezzature moderni che consentono di ottenere un livello e uno standard qualitativo migliore

Come nasce la passione e l’impegno nel produrre vino della vostra cantina

La passione e l’impegno nasce dalla famiglia Baleani, in particolare dal nonno Pacifico che negli anni trenta, a San Severino Marche, coltivava alberate di Cerdicchio ed anche una vigna che lui chiamava “la Bordolese”, probabilmente vitigni di Merlot. Forniva le principali osterie della città inclusa quella di “Cé” personaggio titico di quell’epoca, che prima di prendere una partita di vino, oltre che a provarlo, ne metteva un bicchiere vicino ad una finestra dell’osteria e se dopo una settimana era ancora buono lo acquistava. 

La storia è continuata con il figlio Lino, che, diplomato in Agraria, nella seconda metà del secolo scorso, si è dedicato all’attività vitivinicola: dalla produzione delle barbatelle a quella  del vino. Infine le orme di Lino sono state seguite dal figlio Fabrizio, laureatosi alla fine degli anni ’80 in Scienze Agrarie e dopo un Master in Enologia svolto a Siena si è dedicato con successo all’attività di enologo ed anche viticoltore impiantando diversi ettari di vigneto. 

Dal 2005, Fabrizio insieme ai suoi fratelli Alberto e Gianfranco ed all’amico Maurizio sono soci dell’attuale azienda che produce vini nella cantina di Ripe San Ginesio (MC) tra le colline marchigiane a mezz’ora di auto dal mare Adriatico ed alle porte del Parco dei Monti Sibillini.

Quali sono i vini che producete?

I principali vini prodotti sono connotati da un forte legame con il territorio come il San Ginesio DOC sia fermo che spumante ed a base di Vernaccia Nera, vitigno autoctono della medio-alta collina maceratese, Altri vini sono il Colli Maceratesi Ribona DOC, anche questo vitigno autoctono della provincia di Macerata, conosciuto anche col nome di Maceratino; Il Rosso Piceno DOC, il Marche Bianco IGP Passerina con il 100% dell’uva omonima, il Marche Bianco IGP Arenario da vitigni tipici della zona come Trebbiano e Maceratino, il Marche Rosso IGP Bertonaia a base di Merlot e Cabernet Sauvignon. 

Un discorso a parte merita la produzione del vino cotto “Picenum”, prodotto tradizionale delle Marche con origini antichissime risalenti all’antico popolo dei  Piceni. Si ottiene dalla fermentazione alcolica di mosti precedentemente cotti fino ad arrivare una riduzione degli stessi di circa il 30%, relativi a vendemmie di diverse annate, le uve utilizzate sono il Trebbiano, il Sangiovese ed altre varietà autoctone. Questa procedura ne modifica le qualità organolettiche e conferisce al vino una grande longevità che può arrivare a 40 anni ed oltre, invecchiando in botti di rovere.

Colore ambra, cristallino, profumo intenso ed ampio, caldo, dolce ma mai stucchevole, equilibrato, molto persistente, fine ed armonico. Perfetto da solo come “vino da meditazione”, con il dessert in particolare di pasticceria secca, rustica e/o con frutta secca anche tostata, con le castagne arrosto ed i formaggi stagionati, piccanti ed erborinati come il pecorino, il gorgonzola ed altri.

Quale vino vi rappresenta maggiormente, e perché?

I vini che rappresentano maggiormente la nostra azienda sono il San Ginesio DOC ed il Vino Cotto Picenum perché sono la tipicità, la storia e la tradizione del nostro territorio e sui quali è concentrata una grossa parte della nostra produzione.

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Nel rapporto tra tradizione e ricerca della novità, vi sentite più innovatori o conservatori rispetto ai vini del territorio?

La nostra produzione è molto legata alle tipicità e tradizioni del territorio ma anche con spirito innovativo. Siamo infatti l’unica cantina che ha abbinato alla produzione di vini “crudi” anche quella del vino cotto, salvaguardando la tradizione ma utilizzando procedimenti ed attrezzature moderni che consentono di ottenere un livello ed uno standard qualitativo non solo migliore ma soprattutto sicuro per stare sul mercato, anche senza ricorrere all’aggiunta dei solfiti. 

Considerando che, come dice il “vecchio saggio” per mantenere la tradizione del pellegrinaggio alla Madonna di Loreto, non serve andarci a piedi come nel passato ma ci si va in auto, più comodi e sicuri, salvando però la tradizione del pellegrinaggio, così noi abbiamo tralasciato il sistema di produzione “casareccio” con la “callara” di rame, la “schiumarola” e il mescolamento manuale con il bastone che non sempre evita la “bruciatura” del mosto adottando una tecnologia adeguata.

Abbinamento cibo-vino: quale ricetta si abbina meglio alle vostre bottiglie?

I nostri vini hanno un’ampia possibilità di abbinamento avendo ognuno caratteristiche diverse fra loro. In particolare i rossi secchi sia fermi che lo spumante si abbinano magnificamente ai nostri piatti tipici come i vincisgrassi, il polentone di San Ginesio (polenta molto soda, tagliata a fettine sottili e condita a strati con carni varie in umido, non macinate ma sminuzzate finemente ed il tutto gratinato al forno previa grattugiatina di pecorino secco), le tagliatelle con le rigaglie di pollo, il coniglio in porchetta, i ravioli con la papera o “cargiù” come li chiamava la mamma che li faceva molto grandi con ripieno di ricotta di pecora, l’antipasto di affettati e formaggi freschi (tra cui ciauscolo e pecorino).

Un discorso a parte riguarda il Vino Cotto che si può abbinare oltre che con la pasticceria secca a cominciare dal ciambellone casareccio, dalle crostate, dai tozzetti (cantucci), anche, per contrasto, con il ciauscolo specialmente quello misto di fegato, i formaggi stagionati tipo fossa e/o erborinati tipo gorgonzola date le loro caratteristiche di struttura, sapidità, speziatura e aromaticità che si fondono ottimamente con le caratteristiche di intensità gusto-olfattiva, struttura e dolcezza di questo vino; eccellente l’abbinamento con le castagne arrostite.

Altra particolarità è il San Ginesio Spumante dolce, di sola vernaccia nera, che trova il suo abbinamento ideale con i dolci rustici, crostate casarecce o in generale dessert con frutta o confetture.

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