Le interviste di Wineowine

Vinanti

Persone intorno al vino

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Come nasce la vostra passione per la produzione di vino?

Tutto ebbe inizio da una donna. Siamo alla fine del 1800 quando la nostra bisnonna Rosa aprì una osteria a Ragusa con annessa rivendita di vino sfuso, una sorta di vineria dei nostri giorni.

L’unico figlio, nostro nonno Giovanni Mazza, proseguì l’attività dedicandosi solo al commercio di vini. All’epoca i vini si vendevano sfusi nei carratelli, siamo nei primi decenni del 1900 quando ancora l’unico mezzo di locomozione era il cavallo con il carretto.

Nostro nonno già all’epoca acquistava vini in buona parte nel Val di Noto, sia in palmenti dell’areale di Comiso e Vittoria che a Pachino. Nostro padre anche lui di nome Giovanni come nostro nonno, ci raccontava che ci voleva un giorno e una notte per andare e venire da Ragusa a Pachino per portare con il carretto poco meno di 400 litri di vini.

La rivendita del vino si ingrandisce e anche la III generazione rappresentata da nostro padre insieme a suo fratello prosegue l’attività vinicola. Siamo negli anni 50-60, mio padre e mio zio, i fratelli Mazza intensificano sempre più il commercio del vino insieme al padre, iniziano ad imbottigliare il vino sia nelle damigiane da 5 litri che nella bottiglia in vetro da un litro.

Negli anni 60 acquistano il primo impianto d’imbottigliamento automatico, diventano i primi imbottigliatori della provincia di Ragusa, iniziano a commercializzare il loro prodotto sia nel ragusano che nel siracusano. Il loro vino diventa sempre più conosciuto e richiesto dalle numerose botteghe. La loro cantina dentro città diventa sempre più piccola, motivo per cui costruiscono una nuova cantina su un loro terreno in contrada Pianetti a Ragusa, all’epoca campagna.

Anche questa cantina diventa presto piccola e agli inizi degli anni 70 la ingrandiscono. Nostro padre ci raccontò che ci furono anni in cui dovettero ordinare un milione di tappi vite e riuscivano ad esaurirli anche in meno di un anno. L’attività cresce sempre di più ma a metà degli anni 90 si avverte un serio cambiamento da parte del consumatore.

La cultura del vino prospera sempre più e il consumatore diventa sempre più esigente, cambiano tante cose nel mondo del vino. La nostra generazione decide di formarsi nelle migliori scuole universitarie, Lorenzo proseguì gli studi a Piacenza presso la Facoltà di Scienze e Tecnologie alimentari dove insegnava il noto prof. di viticoltura Fregoni, Federico all’Istituto Agrario di San Michele all’Adige a Trento. Consegue il titolo in Enologia ma prosegue ancora gli studi in enologia ad Asti per la specializzazione.

Nasce l’esigenza di interpretare l’intera filiera per produrre vini sempre più di alta qualità. Nel 2003 nostro padre ci dona il primo terreno a Pedalino, frazione di Comiso, nell’areale del Cerasuolo di Vittoria DOCG Federico e Lorenzo impiantano il primo vigneto. 

Nel 2009, condividono un loro sentito progetto aziendale Vinanti, “Persone Intorno al Vino.” Il nome “Vinanti” c’è piaciuto tanto, non ha bisogno di tante spiegazioni e presentazioni. Infatti abbiamo scelto questo brand perché pensiamo che sia un nome che, oltre ad essere bello, suona pure bene anche all’estero in quanto finisce con una vocale sinonimo di italianità, made in Italy. Il significato e il valore che vogliamo creare, dare e giustificare attorno a questo brand è che siamo semplicemente persone intorno al Vino e giornalmente produciamo e lavoriamo con passione, amore e impegno. Coloro che decidono o capiterà loro di conoscere il Vinanti non

Quali sono i vini che producete?

Le etichette al momento sono 10, produciamo 6 vini rossi e 4 vini bianchi, un’importante gamma di vini, un’ampia biodiversità di offerta vitivinicola e con diversa interpretazione ma i vini che rispecchiano di più il territorio sono il SABBIEROSSE Cerasuolo di Vittoria, unica DOCG siciliana, AHAMR il Nero d’Avola Doc Vittoria e il SINGOLARE Frappato DOC Vittoria. Questi vini si distinguono fra tutti i vini siciliani per la loro eleganza.

Per VINANTI produttori di vino a livello artigianale e familiare, è importante essere precisi nelle scelte agronomiche che determinano la salute del territorio in cui viviamo e lavoriamo. L’orientamento produttivo di VINANTI è la coltivazione biologica, ciò per noi è filosofia di vita.

Qual è il vostro 'vino del cuore'?

Il “vino del cuore” è il vino dalle origini millenarie: il Cerasuolo di Vittoria. Vino di grande armonia e freschezza dovuta alla gentilezza del Frappato unito al Nero d’Avola conferisce elegante struttura. Il Frappato nella composizione del Cerasuolo di Vittoria occupa un ruolo molto importante, esso gode di un buon potenziale aromatico e riesce a rilasciare nel tempo durante l’invecchiamento un regolare rifornimento di odori “freschi” rendendolo di conseguenza un vino che migliora nel tempo. Questo unito al Nero d’Avola di Vittoria crea un vino di grande interesse sensoriale e di grande interpretazione territoriale.

Parlare di Cerasuolo di Vittoria è come parlare di un paesaggio liquido, una cartolina liquida tramandata da lontane e varie generazioni arrivata ai giorni d’oggi. È la testimonianza di una tradizione artistica del nostro paese. In ognuna di queste bottiglie è racchiuso, oltre al vino, l’impegno quotidiano per custodire e tutelare il territorio nel quale lavoriamo. Allo stesso tempo la bottiglia di Sabbierosse Cerasuolo di Vittoria Vinanti si fa paesaggio e racchiude in sé la terra da cui trae origine per poi restituirla intatta nel calice in un racconto liquido, che il vetro custodisce. 

Il fascino di questo vino sta nell’invecchiamento momento in cui l’uomo non può più intervenire dunque quando il Cerasuolo di Vittoria entra in bottiglia e viene tappato, iniziando così il suo sorprendente lungo processo evolutivo per raggiungere il massimo delle sue potenzialità sensoriali fase della sua vita in cui si eleva. Questo vino dalle potenzialità ancora poco conosciute è destinato a diventare l’icona del buon Made in Italy.

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Tradizione o innovazione: qual è il vostro leitmotiv?

Mi spiego dalle nostre parti la vite continua ad essere coltivata nel suo habitat, nel suo terroir, quel luogo che l’uomo nei millenni ha riconosciuto come adatto alla produzione di un vino, un vino con un carattere. Il terroir è un luogo nel quale è avvenuto il matrimonio tra l’uomo e la natura che prende forma. 

Un matrimonio originato da tradizioni millenarie, risalenti all’VII secolo a.C., epoca della presenza dei Greci in Sicilia. La fortuna di VINANTI ha voluto di vivere e lavorare in quei luoghi dei terroir e habitat della Magna Grecia, il Val di Noto.

L’uomo qui ha ben compreso il terroir ed è stato capace di trovare i mezzi per fargli esprimere tutto il suo potenziale. Il bio-viticultore non vuole che la terra perda la sua ricchezza, ma cerca di ottenere il massimo rendimento come un buon padre di famiglia, perché se non lo fa e non la rispetta la perderà. Se l’uomo non è in grado di comprendere amorevolmente e rispettare il potenziale di cui dispone il territorio, questo perde il suo valore. 

Con le erbe spontanee che crescono intorno, con una biodiversità sviluppata, la pianta riesce così a produrre dei frutti equilibrati che esprimono tutte le caratteristiche tipiche del territorio nella quale cresce. Il vino biologico è un prodotto sano, naturale e genuino che rispetta non solo l’ambiente e l’ecosistema ma salvaguarda anche la salute di chi lo consuma, del produttore stesso e di chi lo circonda, essendo appunto un vino privo di qualsiasi componente chimico al suo interno. Le varietà territoriali e le biodiversità vengono sempre salvaguardate e nel contempo sono valorizzate le singole identità biologiche.

L’obiettivo di VINANTI è produrre uve biologiche, mantenere in equilibrio l’ecosistema, arrivare ad una coltivazione 100% sostenibile.

Come possiamo abbinare i vostri vini in tavola?

In Italia è molto importante fa parte della nostra cultura, fuori non lo è più di tanto. Personalmente penso l’abbinamento una grande abilità interpretativa ma alla fine resta sempre qualcosa di soggettivo, l’abbinamento dipende tanto da ciò che si vuole durante quel dato momento culinario. 

Trovo estremamente entusiasmante l’abbinamento arancine con il Frappato di Vittoria servito fresco.

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