Pecorino, il vino del Centro Italia

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DOVE CI TROVIAMO

Nel cuore del Bel Paese

I Monti Sibillini sono una delle catene montuose più facilmente riconoscibili del Centro Italia. Si estendono tra Lazio, Abruzzo, Umbria e Marche e spesso segnano proprio il confine tra queste regioni.

Sono i monti di Norcia, Amatrice e Visso, città devastate dal terremoto del 2016, ma anche di luoghi dove la natura si fa benevola come la bellissima Piana di Castelluccio. Proprio qui nasce il Pecorino: il vino, non il formaggio (o meglio, vi nascono entrambi). Per parlare di territorio, però, non possiamo non accennare anche ai Colli Ascolani, alla bella Offida e ai Colli Maceratesi, dove quest’uva dà il meglio di sé.

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CENNI STORICI

Un vino... moderno

Rispetto al Barolo o al Sangiovese, vini la cui storia è iscritta nei libri da tempi remotissimi, il passato del Pecorino è più recente.

Il Catalogo Nazionale delle Varietà la riconosce ufficialmente solo nel 1970, gli enologici ne cominciano a parlare un paio di decenni fa, mentre gli statuti comunali di Norcia ne fanno un pur velato riferimento nel 1526.

Già nel XVI secolo è definita una delle caratteristiche della coltivazione delle uve Pecorino: la presenza di un canneto a sostegno dei filari. Nel corso dell’Ottocento è accertata la presenza prevalente di Pecorino nelle province marchigiane di Pesaro, Ancona e Macerata e in quella abruzzese di Teramo.

La riscoperta del Pecorino avviene negli anni Settanta: è infatti una delle poche uve sulla quale la filossera non ha avuto effetti devastanti.

REFERENZE

Tra Marche e Abruzzo

Dall’uva Pecorino si ricavano diversi vini, che vanno però distinti a seconda della percentuale di uve impiegate.

Il Pecorino propriamente detto è prodotto in purezza, impiegando cioè il 100% di uve Pecorino. Con percentuali minime dell’85% si realizza l’Offida Pecorino DOCG e con quantità minori si produce l’Abruzzo DOC, il Colli Maceratesi, il Controguerra e il Falerio.

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CURIOSITÀ

Una storia speciale

Come abbiamo già accennato, la produzione del vino da uve Pecorino ha una storia piuttosto recente. Basti pensare infatti che le prime vigne di solo Pecorino risalgono agli anni Ottanta del XX secolo. 

Addirittura, la scelta di imbottigliare il frutto unico delle uve Pecorino è recentissimo, intorno ai primi anni Duemila. A contribuire a questa “gioventù” sono molteplici fattori, ivi compresa la difficoltà di raggiungere i territori spesso lontani dalle più importanti arterie di collegamento nazionali.

La situazione delineatasi dopo i sismi del 2016-2017 ha ancor di più sfavorito un vino che, per contro, ha una altissima qualità e una etimologia curiosa: si chiamerebbe Pecorino, infatti, perché l’uva con il quale è prodotto è particolarmente apprezzata dalle pecore, che la trovano dolce e irresistibile!

ABBINAMENTO CIBO-VINO

Dall'antipasto al dolce

Il Pecorino è un vino fruttato e floreale, dal basso profilo speziato e minerale, che si presenta allo sguardo con un colore giallo paglierino dai riflessi dorati.

Servito rigorosamente fresco (ma non freddo, 10-12 °C al massimo) si presenta con una buona acidità e un corpo non eccessivamente preponderante.

Berlo a tavola significa sicuramente trovare un valido compagno di avventure, ma a volte è lontano – quasi come un contraltare – dai prodotti e dalle ricette delle terre di origine.

Quando lo si accompagna al menù restituisce gli abbinamenti migliori con gli antipasti, le zuppe di verdure e le vellutate cremose (soprattutto zucca, patate e zucchine), con i primi piatti di pesce e con le carni bianche, soprattutto il pollo e i secondi piatti a base di carne di coniglio.

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